"Parliamo di una riduzione - ha detto Giandomenico Auricchio, presidente di Federalimentare - compresa tra il 4% e l´8% complessivo, con gli effetti immaginabili sulla disponibilità e sul prezzo delle principali materie prime". Per sottrarre l´Italia alla dipendenza dai carburanti fossili, il rapporto ipotizza la conversione a biocarburanti di ben 1,9 milioni di ettari. "Si tratta di una crescita di circa il +500% - ha spiegato il presidente di Federalimentare - visto che oggi partiamo da una superficie di circa 360 mila ettari dovremmo arrivare a dedicare ai biocarburanti il 13% delle superfici utilizzate, andando a operare ridimensionamenti rispetto a altri comparti colturali". L´incremento della domanda alimentare globale è stato stimato da Ismea in 118 milioni di bocche da sfamare in più all´anno. E ciò comporterà una lievitazione delle importazioni di cereali, latte in polvere, formaggi, pollame, carni suine, oli vegetali e conseguenze sul lato della richiesta mondiale di materie prime agricole e prodotti alimentari.
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Fonte: Greenreport.it