Il fatto che un pasto con prodotti locali e di stagione genera la metà delle emissioni di CO2 dimostra che una risposta agli effetti dei cambiamenti climatici può essere fornita anche dalla differenziazione delle formule di vendita e degli stili di consumo, privilegiando gli alimenti prodotti localmente. In questo modo si garantisce un risparmio elevato sotto il profilo energetico e delle risorse naturali e, al contempo, si riducono le emissioni connesse al trasporto delle merci. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento alla Conferenza nazionale 2007 sui cambiamenti climatici.
"Secondo un recente studio della Coldiretti - ha ricordato Marini - consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia - sostiene la Coldiretti - può risparmiare fino a 1000 chili di anidride carbonica (CO2) l'anno, poiché ad esempio per trasportare a Roma un chilo di ciliegie dall'Argentina in aereo per una distanza di 12mila km si liberano 16,2 kg di CO2 , mentre per un kg di pesche dal Sudafrica nel viaggio di 8mila chilometri si emettono 13,2 kg di CO2 e, infine, gli arrivi di ogni kg di uva dal Cile producono 17,4 kg di CO2".