L’importazione di biocombustibili dall’Africa provoca gravi problemi all’ambiente e alla biodiversità con la scomparsa degli animali selvatici e si scontra con un consumo aggiuntivo di energia per il trasporto e un inquinamento che in parte vanificano gli obiettivi prefissati. E’ quanto afferma Coldiretti che, in riferimento alle dichiarazioni dell'amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni, sottolinea la necessità di vincolare le agevolazioni per lo sviluppo dei biocarburanti all’origine nazionale delle coltivazioni agricole impiegate per evitare di sostenere scelte sbagliate con bilanci energetici e ambientali negativi, soprattutto ora che l’Unione europea ha chiesto all’Italia di tagliare del 6,3% le emissioni di CO2 del piano nazionale per far fronte ai cambiamenti del clima. Se in Angola il recupero di terreni per le coltivazioni a fini energetici mette a rischio l’antilope nera e il bongo, nel Congo è in pericolo lo scimpanzè mentre in Brasile l’allarme estinzione riguarda il giaguaro e il tapiro. Si tratta di un business che comporta lunghi trasporti, fonte di inquinamento ambientale e consumi energetici. L’Italia dispone - sostiene la Coldiretti - dei terreni e delle tecnologie per sviluppare all’interno dei confini la produzione di biocarburanti senza dover ricorrere all’importazione di olio di palma dall’estero da raffinare nei porti. La firma dell'accordo quadro di filiera per lo sviluppo di energie rinnovabili consentirà per il 2007 la coltivazione di semi oleosi a fini energetici, come colza e girasole, per 70mila ettari di terreno dai quali è possibile ottenere circa 70mila tonnellate di biodiesel. La superficie coltivata sarà incrementata a 180mila ettari nel 2008 e a 240mila ettari nel 2009 che significa un risparmio di 250mila tonnellate di equivalente petrolio per permettere all'Italia di avvicinarsi all'obiettivo fissato dalla Commissione europea con la prospettiva di aumentare entro il 2020 la proporzione di utilizzo fino al 10 per cento. L’ultima legge finanziaria - riferisce la Coldiretti - prevede che i biocarburanti come il biodiesel o il bietanolo ottenuti dalle coltivazioni agricole devono essere distribuiti in Italia nel 2007 in una quota minima dell'1%, di tutto il carburante (benzina e gasolio) immesso in consumo nell'anno solare precedente, che salirà al 2% nell'anno 2008.