Trovato l'accordo sul secondo capitolo del rapporto 2007 dell’Ipcc, l'organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici. Il documento dell'Intergovernmental Panel on Climate Change, che lancia un grave allarme sulle conseguenze dell'effetto serra per il pianeta, è stato approvato oggi alla Conferenza sul clima di Bruxelles. Ad annunciare l’intesa, dopo un temuto rinvio dovuto alle pressioni di Stati Uniti, Cina e Arabia Saudita, è stato il presidente dell'Ipcc Rajendra Pachauri, che ha spiegato: “Il rapporto è stato chiuso”. Lo scenario tracciato nell’inchiesta dell’organizzazione a cui aderiscono oltre 130 Paesi e a cui lavorano circa 2.500 scienziati, non è dei più rassicuranti: “Al di là di 2-3 gradi centigradi, è molto probabile - si legge nel rapporto - che tutte le regioni saranno toccate”. Questo avverrà “perché la crescita sarà colpita dal riscaldamento, e perché ciò si tradurrà in costi supplementari”. Il rapporto avverte anche della possibile estinzione del 30% delle specie in causo di aumento medio della temperatura tra 1,5 e 2,5 gradi centigradi, il rischio che per il 2080 tra 1,1 e 3,2 miliardi di persone avranno difficoltà a reperire acqua e 600 milioni soffriranno la fame. Si parla inoltre dell'avanzata della siccità e della progressiva riduzione dei ghiacciai con impatti gravi per centinaia di milioni di popolazioni. E, infine, si lancia l'allarma sull'intensificazione delle gravi inondazioni costiere.