Dunque, un vero e proprio "giacimento di petrolio verde" che attende solo di essere sfruttato adeguatamente.
Fra le quindici categorie merceologiche in cui si articola la proposta espositiva di Klimaenergy 09, in programma il prossimo 24-26 settembre nel quartiere espositivo di Fiera Bolzano, biomassa, biocarburanti e biogas occupano un ruolo di primo piano accanto a celle a combustibile, cogenerazione e trigenerazione, eolico, idroelettrico, finanziamenti, fotovoltaico, geotermia, idrogeno, solar cooling e solare termico. Biodiesel, bioetanolo, cippato, pellet e biogas sono i principali esempi di biocombustibili, cioè combustibili solidi, liquidi o gassosi derivati direttamente dalle biomasse oppure ottenuti mediante trasformazione strutturale del materiale organico.
Secondo i dati più recenti di Itabia, l'Associazione italiana delle biomasse nata nel 1985 per promuovere e diffondere la produzione, il recupero, il riciclo, la trasformazione, l'utilizzo produttivo delle biomasse, il quantitativo annuo di biomasse residuali disponibili in Italia si attesta oltre i 25 milioni di tonnellate di sostanza secca, considerando realisticamente i soli scarti organici derivanti dai cinque comparti più idonei: agricoltura, foreste, agroindustria, industria del legno e rifiuti urbani. Questa disponibilità, al netto degli usi competitivi e alternativi, può essere tradotta con buona approssimazione in un valore compreso fra 24 e 30 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all'anno.
Le aree più favorevoli ed economicamente interessanti per lo sviluppo della produzione energetica da biomassa in Italia sono le regioni alpine, prealpine e appenniniche, molto ricche di vegetazione e quindi di materia prima, ma anche in larga parte escluse dalla metanizzazione e quindi aperte a soluzioni alternative per la sostituzione del gasolio, costoso e inquinante.
L'Alto Adige è certamente all'avanguardia in questo campo e offre dunque un contesto ideale per una manifestazione come "Klimaenergy09", l'unica fiera specializzata dedicata all'utilizzo commerciale e pubblico delle energie rinnovabili con un'attenzione particolare al loro impiego in sistemi integrati nell'ambito di processi produttivi industriali, attività commerciali come alberghi, aziende artigiane e agricole, e attività pubbliche come scuole, ospedali, uffici, strade ecc.
Di queste, 35 aderiscono al Consorzio biomassa Alto Adige e, con una potenza installata complessiva di 182 MW e 320.000.000 KWh di energia prodotta, sono in grado di sostituire circa 39 milioni di litri di gasolio e risparmiare emissioni per circa 115 mila tonnellate di anidride carbonica. Nella "patria" di Klimaenergy sono attivi anche 43 impianti di energia elettrica da biogas, di cui 34 utilizzano effluenti zootecnici, scarti organici e colture energetiche, 8 fanghi di depurazione civile e 1 la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu).
Fra le aziende che operano nel settore della biomassa, i riscontri sono stati buoni già alla prima edizione di Klimaenergy nel 2008. Atzwanger Spa, ad esempio, ha presentato impianti a biomassa, a biogas e a cogenerazione, esprimendo grande soddisfazione per l'andamento della fiera nelle parole del suo amministratore delegato Martin Atzwanger: "Sono molto contento, l'interesse è stato vivo e la presenza a Klimaenergy ha contribuito ad accrescere la nostra immagine".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Fiera Bolzano