Impostisi dapprima nei Paesi centro e nordeuropei, gli orzi ibridi racchiusi nel brand Hyvido® sono stati lanciati sui mercati italiani nel 2014, raccogliendo da subito grandi consensi per l'elevata produttività in campo, come pure per l'eccellente sanità di spighe e foglie. Grazie inoltre al loro pronunciato stay green, questi orzi innovativi presentano caratteristiche tecnologiche molto apprezzate sia da chi debba alimentare le mandrie, sia da chi desideri produrre biogas.

A conferma soprattutto di quest'ultimo indirizzo produttivo, le rese di trinciato possono arrivare a ridosso dei 400 quintali per ettaro, assicurando quindi produzioni di biogas superiori ai seimila metri cubi per ettaro coltivato, anche grazie all'eccellente fattore di conversione metanigeno che tocca il 54%.

Ampia risulta inoltre la loro finestra temporale di raccolta, iniziando ancor prima del triticale e prolungandosi anche dopo grazie appunto al prolungato stay green. Ciò permette quindi seconde semine di mais o di soia più flessibili, agevoli e produttive.

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Dagli esordi ai giorni d'oggi

A rompere il ghiaccio con il mercato italiano, nel 2014, fu Hyvido® Volume, consigliato soprattutto nelle aree del Nordest visto l'ottimale portamento delle piante e un indice di accestimento fra i 25 e i 30 culmi per seme posto a dimora. Ciò implica un'elevata competizione nei confronti delle malerbe, mentre il sostentamento al rigoglio vegetativo della coltura è assicurato da apparati radicali imponenti e ad alta efficienza. In alcune prove sperimentali specifiche, gli orzi ibridi Hyvido® hanno mostrato fino al 70% di apparato radicale in più rispetto alle varietà convenzionali sinora seminate. Un plus che mostra ovviamente i propri massimi benefici in condizioni di stress idrico.

Elevata risulta inoltre la sanità di base delle piante, data la loro alta tolleranza ai patogeni fungini come per esempio Helmintosporium. Quanto alle spighe, sia le primarie, sia le secondarie, queste appaiono molto omogenee in termini dimensionali grazie sia alla genetica innovativa sulla quale tali ibridi possono contare, sia al citato apparato radicale, capace di sostenere efficacemente l'imponente parte epigea della coltura aumentandone di circa il 30% la capacità di assorbimento dell'acqua e dell'azoto presente nel suolo.

Mediamente, i risultati alla raccolta sono misurabili con incrementi a due cifre percentuali, posizionandosi i valori intorno ad aumenti del 20% rispetto alle migliori varietà convenzionali attualmente coltivate.

Tali caratteristiche sono poi state ereditate anche dai successivi ibridi lanciati dalla Casa di Basilea in Italia, come per esempio Jallon, un Classe di precocità media adattabile a tutti gli ambienti di coltivazione e dall'apprezzata duplice attitudine granella-biomassa. Per la tolleranza alle patologie spicca SY Ebroo, un medio precoce dal perfetto rendimento nella produzione di biogas grazie all'elevata qualità della granella, mentre Tektoo è un medio-tardivo che spicca in special modo per la sua produttività da record in molti areali del Nord Italia.
 

Le novità più recenti

Ultimi giunti a catalogo, SY Dooblin ed SY Ebroo. Il primo presenta un elevato peso ettolitrico e una granella di altissima qualità. Fra le sue peculiarità si annoverano l'estrema rusticità e la buona tolleranza alle malattie. Da parte sua SY Ebroo spicca per le eccezionali capacità produttive e la sua adattabilità a tutte le zone di produzione.

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Uno sguardo al futuro

Alcune ulteriori novità sono in arrivo sui mercati italiani, come per esempio Dakota, ibrido a duplice attitudine dall'elevata adattabilità e dall'eccellente tolleranza all'allettamento e alle patologie.

Grazie a tale impegno si innalzerà ulteriormente l'asticella non solo in termini di produttività e remunerazione a favore degli agricoltori, bensì anche la complessiva sostenibilità economica e ambientale, dal momento che gli orzi Hyvido® mostrano esigenze inferiori quanto ad azoto e altri nutrienti in genere rispetto agli altri cereali autunno vernini.

Inoltre, la loro ottima tolleranza nei confronti delle patologie fungine diminuisce la necessità di applicare gli specifici fungicidi per il loro controllo.

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