Il progetto, finanziato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e durato tre anni, ha coinvolto 23 unità di ricerca fra cui il Cra-Cer come coordinatore e ha riguardato il settore dei cereali (pane e pasta), patata, pomodoro, uva, arancio, pesca, latte e olio d’oliva: in pratica i prodotti che stanno alla base della dieta mediterranea.
Grazie al progetto Alisal sono quindi a diposizione conoscenze scientifiche, intervenendo sull’aspetto salutistico e sanitario, si prefiggono il miglioramento genetico di molte produzioni agroalimentari.
"Nella pianta - spiega Daniela Trono, ricercatore del Cra-Cer e coordinatore progetto Alisal - si ha una maggiore resistenza all’attacco di patogeni ed un minore accumulo di tossine che restano solitamente nell’alimento e che nel lungo periodo sono tossici con effetti cancerogeni. Per quanto concerne l’aspetto salutistico il risultato è stato quello di aumentare il contenuto di fitonutrienti utili per il benessere della salute umana".
"L’alimentazione - conclude Trono - è la prima medicina che ha il grande potere di prevenire malattie all’uomo; ma per fare questo è necessario intervenire su produzioni intensive, su larga scala, e non solo sui prodotti di nicchia. Solo così la scienza può migliorare la qualità della vita delle persone".
Il progetto
Per ridurre la contaminazione degli alimenti da parte di metaboliti tossici, prodotti da alcune specie di patogeni (in particolare funghi e muffe), e implementare il contenuto con fitonutrienti, i partecipanti al progetto Alisal hanno condotto una serie di indagini finalizzate a comprendere come gli agenti patogeni (nel caso delle micotossine) e le piante (nel caso dei fitonutrienti) regolano la velocità delle vie metaboliche responsabili dell’accumulo di questi composti in modo tale da poter sviluppare strategie di miglioramento genetico per ridurre e aumentare in modo stabile, rispettivamente, il contenuto di micotossine e quello di fitonutrienti in matrici alimentari caratterizzate da un elevato consumo pro-capite; queste, una volta migliorate, meglio di altre potranno contribuire a migliorare la dieta e ad avere effetti benefici sulla salute umana.
In particolare, le vie metaboliche responsabili dell’accumulo di micotossine sono state indagate nei patosistemi Vite-Aspergillus carbonarius e Mais-Fusarium verticillioides, mentre in frumento duro, patata, pesco, pomodoro, arancio, olio d’oliva, olio di semi e latte sono state investigate le vie metaboliche responsabili dell’accumulo di fitonutrienti (composti carotenoidi, composti fenolici, acidi grassi essenziali).
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: CRA - Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura