Il giorno 19 gennaio 2006 si è tenuto a Caltagirone (Ct) nel cuore della coltivazione siciliana del carciofo un convegno promosso da BayerCropscience e Nunhems Italy dal tema "La valorizzazione del carciofo attraverso le nuove tecniche colturali".
In un momento difficile come quello che sta attraversando l'agricoltura italiana, questa coltura con i suoi 50.000 ha sta riscuotendo un interesse crescente. Elevata ed interessata è stata infatti la partecipazione degli addetti ai lavori, circa 200 persone e numerose le categorie rappresentate quali aziende agricole, enti di assistenza tecnica, agroindustria e rivenditori di mezzi per l'agricoltura provenienti, oltre che dalla Sicilia, da Sardegna, Lazio, Puglia e Campania.

Sintesi degli interventi
· ll carciofo da seme - Nicola Calabrese, Istituto sull’Orticoltura Industriale CNR - Bari
Il Dr. Calabrese ha fatto una breve escursione sulla superfici destinate alla coltura del carciofo a livello mondiale e alle relative produzioni.
L'intervento è stato focalizzato poi sull'analisi della coltura moltiplicata per seme evidenziando i vantaggi di questa nuova tecnica nei confronti del sistema tradizionale, quali ad esempio: facilità di trapianto e quindi programmabilità della coltura, elevata produttività, la vigoria e la sanità della pianta, la concentrazione della maturazione quindi il risparmio nei costi di raccolta e l'uniformità dei frutti.
Il tutto supportato da una dettagliata analisi sui confronti produttivi delle varietà ibride da seme verso le selezioni locali.

· La commercializzazione del carciofo in Italia - Roberto Piazza – CAB Bologna
Il Dr. Piazza, ha introdotto l'argomento analizzando le superfici e la produzione ortofrutticola Italiana, evidenziando come negli ultimi anni si sia constatata una diminuzione dell'esportazione ed un aumento delle importazioni di ortofrutta in Italia.
Di seguito sono stati poi illustrati i diversi canali distributivi, il loro peso ed i trend futuri. Molta attenzione è stata posta nel sistema di vendita dell'ortofrutta in Italia citando i pochi ma significativi casi di alta professionalità verso una grande quantità che viene ancora commercializzata in maniera anonima.
In sintesi il concetto è che il prodotto oggi deve essere presentato con una confezione adeguata, supportato da una comunicazione ed una promozione capace di soddisfare le nuove esigenze reali e voluttuarie del consumatore finale.

· Il carciofo nella dieta mediterranea: aspetti nutrizionali e salutistici - Carlo Cannella, Istituto di Scienza dell’Alimentazione, Università "La Sapienza" di Roma
Il carciofo (Cynara cardunculus spp scolymus) è un ortaggio dal caratteristico sapore dolce-amaro: pianta perenne nota solo allo stato coltivato era già apprezzata dagli antichi Romani per il gusto "raffinato". E' ricco in "Phytochemicals", cioè composti biologicamente attivi come polifenoli, flavonoidi e steroli; presenta un basso apporto calorico (22 kcal/100g) ma è ricco di minerali quali sodio, potassio, calcio, fosforo e ferro.
In particolare dalle foglie basali si estraggono i derivati polifenolici con numerose proprietà: sono infatti epatoprotettori, diuretici, prevengono aterosclerosi. Importante è la Cinarina, identificata e studiata da ricercatori italiani, che in particolare favorisce l'assorbimento dei grassi con funzione digestiva in quanto faforisce la secrezione di bile da parte del fegato.
L'inulina, polimero del fruttosio, è un polisaccaride idrosolubile non digerito dai nostri succhi intestinali (fibra solubile) ma nello stesso tempo viene metabolizzata dai bifido-batteri con proprietà prebiotiche.
Infine i Fitosteroli, composti di natura steroidea, svolgono un effetto benefico sull'aspetto lipidico ematico, inibendo l'assorbimento intestinale del colesterolo.

· I parassiti animali del carciofo - Gavino Del Rio, Dipartimento Protezione delle piante, Università di Sassari
Il carciofo è attaccato da un numero elevato di parassiti animali.
Tra i fitofagi di primaria importanza ricordiamo gli afidi, tra cui l'afide verde-nerastro del cardo che causa forti danni concentrandosi sui capolini o sulle brattee basali. Le larve di numerosi lepidotteri attaccano il germoglio centrale , il rachide o il capolino, in particolare il nottuide Gortyna xanthenes e l'ecoforide Depressaria erinaceella, che presentano una sola generazione all'anno ma sono presenti allo stato larvale nei nostri areali del centro sud da ottobre fino a maggio.
Tra i fitofagi di secondaria importanza ricordiamo i nottuidi terricoli (Agrotis segetum, Agrotis Ipsilon e Spodoptera littoralis) e quelli che attaccano le foglie (Helicoverpa armigera, e Autographa gamma). Occasionali infestazioni sono quelle di Vanessa cardui. Tra i coleotteri vanno citate l'altica e la cassida.Tra i ditteri la mosca minatrice può danneggiare la vegetazione con le mine fogliari mentre i nematodi dannosi al carciofo possono essere endoparassiti che causano danni diretti alle radici o ectoparassiti che trasmettono malattie virali. Chiocciole e limacce non sono da dimenticare mentre occasionali sono i danni dell'arvicola o del topo comune selvatico.

· Problematiche fitopatologiche del carciofo - Tullio Serges; Emanuele Buonocore, Servizio Fitosanitario Regionale: Sezione staccata di Vittoria
E' questa una rassegna delle principali malattie da funghi , epigei ed ipogei, batteri e virus.
Le malattie del terreno comprendono la fitoftora, la sclerotinia e la rizoctonia che provocano marciumi a livello del colletto o delle radici e la verticilliosi che dalle radici stesse giunge alla parte aerea. Bremia lactucae e Leveillula taurica sono invece malattie che colpiscono l'apparato fogliare. Mentre la prima è favorita da inverni piovosi, la seconda riveste una particolare importanza favorita da clima caldo umido e forti variazioni di temperatura. I capolini possono essere invece colpiti da Botrytis cinerea con la caratteristica muffa grigia.
Numerose sono le virosi trasmesse, le principali da afidi (virus latente del carciofo) e nematodi (virus italiano latente del carciofo), che non presentano sintomi specifici.
Non sono da dimenticare infine alterazioni non parassitarie quali i danni da freddo e l'atrofia dei capolini.

· La gamma varietale Nunhemes - Rodolfo Zaniboni CSM, Nunhemes Italy
Zaniboni ha presentato la storia del carciofo da seme dai primi progetti alla realtà odierna.
Sono stati evidenziati i vantaggi legati alla moltiplicazione e coltivazione delle varietà ibride di carciofo da seme.
E' stata poi illustrata la gamma varietale di Nunhems, in grado di soddisfare tutte le esigenze; dal mercato fresco all'industria, dai colori violetto al verde unforme, dalle tipologie allungate a quelle globose.
Sono stati evidenziati inoltre i vantaggi competitivi che le varietà Ibride da seme offrono nei confronti della coltura tradixzionale.

· Moderne tecniche di difesa del carciofo - Pierfranco Offredi, Bayer CropScience
La strategia di difesa di BCS per contenere le principali avversità della coltura si avvale di numerosi fitofarmaci.
Decis Jet risulta ideale per controllare i parassiti animali, in particolare Nottue fogliari e Depressaria che colpisce i capolini, senza dimenticare Cassida, Afidi e Vanessa . Non richiede il patentino ed unisce l' elevata efficacia ad un intervallo di sicurezza di soli tre giorni. Interessanti novità nella gamma BCS attendono inoltre l'agricoltore per la prossima stagione, in particolare nel controllo degli afidi e delle Nottue.
Tra le malattie fungine l'oidio è senza dubbio la più importante. Folicur SE, prodotto sistemico non classificato,è la risposta di BCS per la stagione2006, avendo ottenuto l'estensione d'impiego sui più importanti ortaggi, tra cui il carciofo.
Nel diserbo fondamentale risulta l'utilizzo di un antigerminello nelle fasi iniziali della coltivazione, sia risveglio vegetativo della carciofaia che trapianto di carducci; Ronstar Flo, non classificato, risulta il prodotto ideale per la sua efficacia su infestanti dicotiledoni e graminacee, estive o autunnali e la piena selettività per la coltura.

Nunhems Italy S.r.l. www.nunhems.com
Bayer Cropscience S.r.l. www.bayercropscience.it