Armonizzare sempre più le normative vigenti tra i Paesi dell’Unione per raggiungere un’unità non più solo monetaria, ma sociale ed economica. E' questa la necessità comune emersa nel corso dell'assemblea generale dell’Unione delle imprese agromeccaniche della 
Regione Poitou-Charentes, svoltasi nei giorni scorsi a Pont l’Abbè d’Arnoult in Francia.

L'incontro ha fornito l'occasione per il confronto e il dibattito con altre realtà europee. Alla tavola rotonda con il presidente della Federazione nazionale agromeccanici francese, Edt, nonché presidente della Federazione europea, Ceettar, Gerard Napias, sono stati invitati il direttore della omologa Danese Dmoge Bent Juul Jorgensen e, in rappresentanza dell’Italia, il responsabile della Segreteria generale Unima Francesco Torrisi e l’imprenditore lombardo Giuliano Oldani.

Dopo aver inquadrato il contesto agricolo dei tre Paesi e l’azione degli agromeccanici, sono stati affrontati i principali temi di interesse della categoria tra i quali l’evoluzione del comparto e le prospettive future, la riforma della Pac, i contratti collettivi di lavoro, i rapporti con le associazioni sindacali e con il mondo agricolo, l’utilizzo di prodotti fitosanitari, la qualificazione professionale della figura dell’agromeccanico, il tema della formazione quale perno di innovazione e rinnovamento, il gasolio agricolo agevolato e le norme del Codice della strada.

Francesco Torrisi ha illustrato le attività di Unima in Italia e in Europa attraverso la Ceettar, prima di lasciare la parola a Giuliano Oldani che ha portato al tavolo la sua esperienza circa le problematiche individuate e le relative soluzioni adottate in Italia.

"Consola constatare - dichiara Oldani - che anche altri Paesi europei lamentano problemi analoghi ai nostri, come quello della stagionalità delle lavorazioni e la rigidità dei contratti collettivi in materia, anche se l'Italia è all'avanguardia grazie all'ultimo Ccnl firmato di concerto con i sindacati. E' emerso - continua - come all'estero si faccia di più per semplificare e ridurre il carico burocratico alle imprese, (ad esempio il gasolio agricolo) o per agevolare l'attività agromeccanica (i limiti in larghezza e lunghezza dei mezzi eccezionali). C’è ancora tanto da fare in Europa sulla strada dell’omogeneizzazione".

Il rappresentante danese ha illustrato in un'analisi le diversità dell’agricoltura e del contoterzismo nordico al contempo capace di individuare i tanti elementi di comunanza che devono fare marciare unita l’Europa.

E' stata disussa poi una relazione tecnica dell’Università di Poitiers che ha analizzato le condizioni contrattuali e lavorative dei dipendenti delle imprese agromeccaniche della regione. Un altro intervento di pubblico interesse è stato quello dell’Ufficio di medicina del lavoro che ha presentato uno studio sugli effetti dell’attività sui mezzi meccanici sui lavoratori stessi.

Un’esperienza edificante” - ha commentato il responsabile Unima – “che ha permesso un dibattito vivo e puntuale sui temi che interessano le nostre imprese agromeccaniche. Solo da un confronto aperto possono emergere spunti utili per chi lavora sul campo e per chi fa sindacato e si occupa di un'associazione di categoria; devo riconoscere il coraggio dell’Associazione regionale francese che ha deciso di investire e mettersi in gioco cercando il dialogo con chi sta alla frontiera Nord e Sud dell’Europa”.