Nel corso del primo semestre 2011 i costruttori italiani di componenti per macchine per l'agricoltura, il giardinaggio e il movimento terra hanno registrato un aumento medio degli ordini pari al 15% nel segmento Oem, Original equipment manifacturer, (che riguarda le forniture alle industrie che realizzano macchine finite) e al 5% in quello dell'after market (accessori e parti di ricambio).

Questi i dati diffusi dal Comacomp - gruppo che all'interno di Unacoma rappresenta le industrie italiane della componentistica - sulla base di un'indagine realizzata presso i propri associati (80 fra le più importanti aziende del settore, con un fatturato annuo di circa 1,5 miliardi di euro e l'80% della produzione venduta sui mercati esteri).

L'anno in corso – che sconta una riduzione del periodo di programmazione d'acquisto da 6 a 2 mesi, ma che registra una stabilizzazione dei costi delle materie ferrose e che vede le vendite rivolte soprattutto alla ricostituzione delle scorte dei magazzini di costruttori e ricambisti 'azzerati' dalla crisi - si chiuderà, secondo le previsioni dei costruttori, con la conferma del buon trend del primo semestre.

"Riteniamo che il 2012 sarà caratterizzato da una sostanziale tenuta del mercato sugli stessi livelli dell'anno in corso – spiega Alessandro Malavolti, presidente del Comacompe anzi possiamo prevedere una crescita intorno al 5% per il settore Oem".

"In questo momento il mercato della componentistica esprime un andamento differente rispetto a quello delle macchine e delle attrezzature finite – aggiunge il presidente di Unacoma, Massimo Goldoni - che dopo un inizio d'anno promettente risulta di nuovo in fase calante. Il ripristino delle scorte e la vendita dei ricambi possono essere svincolati dall'andamento della produzione, anche se speriamo con tutto il cuore che la ripresa della componentistica possa essere in qualche modo il segnale di una ripresa complessiva degli ordinativi".