E' un vero e proprio allarme sull'elusione delle norme che impongono il divieto di spandimento dei reflui zootecnici fino al 14 febbraio prossimo quello che lancia Apima Mantova.

Una situazione che al momento sta penalizzando le imprese di meccanizzazione agricola, sollecitate dagli agricoltori ad entrare nei campi per spandere i liquami, nonostante la Regione Lombardia abbia – per effetto della finestra concessa lo scorso dicembre – posticipato il divieto delle operazioni al 14 febbraio (sia per le aree vulnerabili che non vulnerabili).

"Ancora di più quest'anno la situazione che si è venuta a creare rischia di essere un boomerang per i nostri associati – dichiara il direttore di Apima Mantova, Sandro Cappelliniche stanno subendo pressioni inaccettabili dalle imprese agricole. Ma la norma è chiara e fino a domenica non è possibile svolgere le operazioni con le botti. I contoterzisti sono i primi a subire le conseguenze per un mancato rispetto delle regole e non vogliono in alcun modo rischiare di essere sanzionati".

Secondo Apima Mantova, sono del tutto carenti i controlli, che spettano ai sindaci dei Comuni. Questo mette le imprese agromeccaniche coscienziose nella spiacevole situazione di dover scegliere se rispettare le regole e vedersi 'soffiare' il lavoro da parte di chi opera comunque fuori dalla norma oppure cedere alle pressioni dei propri clienti.

"Questa è una situazione paradossale – conclude Cappellini – che ancora una volta si riversa sulle spalle di chi fornisce i servizi all'agricoltura, mentre chi dovrebbe vigilare che le norme siano rispettate da tutti lascia purtroppo correre. Comunque è paradossale che l'agricoltura debba soggiacere alla cieca burocrazia che non fare riferimento alle necessità agronomiche".

Apima comunque resta in prima linea sulla questione dei reflui, tanto è che proprio per favorire il comparto agricolo e la valorizzare una importante risorsa agronomica che è stato avviato nei mesi scorsi il progetto sperimentale con Ersaf sulla 'Banca del liquame'.