Dopo un anno 2009 chiuso con un pesante calo della produzione, nei primi mesi del 2010 il mercato registra ancora un netto passivo per tutte le tipologie di macchine. L'industria italiana della meccanizzazione - questi i dati diffusi oggi 24 giugno 2010 a Bologna in occasione dell'assemblea annuale dell'associazione costruttori Unacoma - ha realizzato nel 2009 una produzione di poco superiore ad 1,12 milioni di tonnellate, con un calo del 34,8% rispetto al 2008, per un valore di 8,33 miliardi di euro (-33,5%).

In particolare, le trattrici hanno segnato, in termini di unità, un passivo del 36% (59.497 macchine prodotte), le macchine agricole operatrici un passivo in peso del 18,5%, le macchine per il movimento terra un calo in peso del 53,7%. Molto negativo anche il dato sulle esportazioni, che chiudono il 2009 con un calo complessivo in valore del 36,2%, in relazione ad un fatturato che si è fermato a 4,74 miliardi di euro.

La ripresa della produzione stenta anche nella prima parte del nuovo anno, a causa di un mercato sia interno che estero ancora in fase negativa. Nei primi cinque mesi dell'anno le immatricolazioni in Italia hanno segnato un calo del 16,1% per le trattrici e del 10,8% per le mietitrebbiatrici, mentre il mercato delle macchine per il movimento terra segna, nel primo trimestre, una flessione del 16,9%. Migliore la situazione delle macchine per il 'gardening', che nel primo quarto dell'anno vedono un calo limitato ad un 3% medio, con un andamento particolarmente negativo, però, per le macchine professionali per la manutenzione del verde, che segnano un passivo del 22%.

Scenario non positivo anche per quanto riguarda il mercato europeo, che costituisce il principale sbocco per le esportazioni italiane: nel primo trimestre dell'anno, secondo i dati del Comitato dei costruttori europei Cema, le vendite di trattrici nel continente risultano complessivamente in flessione del 21,8% rispetto allo stesso periodo 2009, con andamenti particolarmente negativi in Paesi come la Francia (-27,8%), la Germania (-25,9%) e il Regno Unito (-14,4%).

Nel commentare i dati, il presidente di Unacoma Massimo Goldoni ha rilevato come l'industria italiana della meccanizzazione dovrà faticare non poco per difendere quella posizione d'eccellenza conquistata a livello internazionale.

"Il mercato della meccanizzazione – ha aggiunto Goldonirisentirà nel prossimo futuro delle variabili determinate dall'andamento di alcuni settori: le macchine per il movimento terra dovrebbero avviarsi ad un lento recupero in conseguenza della ripresa dell'industria delle costruzioni; mentre il mercato delle macchine agricole sarà condizionato dal carattere più o meno restrittivo della Pac, e dall'effettiva realizzazione di importanti programmi che coinvolgeranno il settore primario, come quello per lo sviluppo dei biocombustibili e quello per la salvaguardia delle risorse idriche già annunciati dalla Commissione Europea".