Le esportazioni italiane di macchine agricole, secondo gli ultimi dati Istat sul commercio estero, registrano nei primi nove mesi del 2009, rispetto allo stesso periodo 2008, un calo in valore del 3l,6% per quanto riguarda le trattrici e del 21,1% per quanto riguarda le macchine operatrici e le attrezzature. Rispetto ad un fatturato dell'export di trattrici di oltre 1,3 miliardi di euro nel 2008, il 2009 registra un valore di poco inferiore ai 900 milioni di euro.

Per le altre tipologie macchine agricole, a fronte di oltre 1,9 miliardi fatturati nei primi nove mesi del 2008, i dati indicano nel 2009 un valore pari a circa 1,5 miliardi.

In termini di unità, l'industria italiana ha collocato sui mercati esteri, sempre nel periodo gennaio-settembre 2009, appena 39.742 trattrici, contro le 60.930 dello stesso periodo 2008. Ancora più negativo l'andamento per le macchine movimento terra, che segnano nei nove mesi un calo in valore del 63,3% (440 milioni di euro contro gli 1,2 miliardi del 2008).

"La crisi economica internazionale – commenta Massimo Goldoni, presidente dell'Associazione italiana dei costruttori Unacoma e vice presidente dell'Associazione costruttori europei Cemasta colpendo pesantemente il nostro settore, che ha proprio nei mercati esteri la maggior parte del proprio business, esportando oltre il 70% della propria produzione di macchine agricole e circa il 75% della produzione di macchine movimento terra".

Nella geografia dei mercati l'Europa è l'area che assorbe la maggior parte delle esportazioni italiane, oltre il 60%, un'area che paga la crisi economica con un netta flessione delle vendite. Il Cema stima che il mercato continentale, che nel mese di settembre segnava per le trattrici un calo complessivo dell'11%, abbia chiuso il 2009 con flessioni sensibili per tutte le tipologie di macchine.

Le previsioni sull'andamento del mercato continentale nel 2010 sono ancora negative, giacché, secondo quanto emerge dal "Cema Business Barometer", l'osservatorio previsionale dei costruttori europei, il 50% delle imprese della meccanizzazione prevede un anno in flessione (il 23% delle stesse in un range compreso fra -10 e -19%, e un ulteriore 17% in un range compreso addirittura fra -20 e -29%).

"L'andamento delle immatricolazioni sul mercato italiano segnerà nel consuntivo 2009 ancora un passivo, dopo tre anni di decrementi – aggiunge Goldonicon gravi conseguenze anche sul piano occupazionale, e questo fa capire quanto sia urgente un provvedimento governativo per la rottamazione delle macchine che possa, sia pure in modo molto parziale, ridurre il grave passivo sul fronte delle esportazioni. Lo stiamo dicendo in tutte le sedi – conclude Goldoni – un provvedimento rottamazione è davvero urgente".