Un interrogativo attanaglia il consumatore italiano quando acquista una bottiglia di olio extravergine di olive: sarà italiano? Non che le produzioni nazionali non siano messe in evidenza, e con prezzi sempre ben al di sopra dei 10 euro al litro, ma tale attestazione d'origine oggi è affidata unicamente al produttore, che con mezzi grafici diversi lo comunica al consumatore.
Per dare maggiori certezze a chi acquista e per valorizzare il prodotto italiano, è stato messo a punto un disegno di legge che reca "Disposizioni per lo sviluppo e la competitività del settore olivicolo nazionale", presentato ieri, 23 giugno 2025, a Roma in una conferenza stampa tenutasi nella Sala Nassirya del Senato della Repubblica.
Il sistema "Olio Evo 100% italiano di alta qualità"
Tra le misure del nuovo disegno di legge per lo sviluppo del settore olivicolo a prima firma della senatrice Gisella Naturale (M5s), viene istituito il marchio "Olio Evo 100% italiano di alta qualità". Il marchio, di proprietà esclusiva del Ministero dell'Agricoltura, sarà assegnato alle produzioni che aderiranno al Sistema Evo Qualità, rispettando parametri chimici e organolettici di elevato livello, come acidità, contenuto di polifenoli e altri indicatori di qualità.
Il logo sarà scelto tramite un concorso di idee e potrà essere apposto sulle confezioni per garantire al consumatore la trasparenza e la certezza di acquistare un prodotto italiano autentico e di eccellenza, favorendo così la competitività del settore olivicolo nazionale.
Questo sistema garantirà elevati standard qualitativi per l'olio Evo prodotto in Italia, definendo criteri rigorosi di produzione, analisi e certificazione, tutelando così i produttori e valorizzando la qualità autentica del made in Italy olivicolo.
Con il Sistema Evo Qualità, le aziende che rispettano tali standard potranno accedere a un sistema di controllo trasparente e qualificato, promuovendo una produzione di eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Il Sistema Evo Qualità, una volta introdotto, andrà a configurarsi come un'iniziativa su base volontaria dedicata agli operatori del settore che rispettano rigidi standard di produzione per l'olio extravergine di oliva.
L'adesione è riservata ai produttori con sede in Italia che garantiscono un processo produttivo controllato e certificato, secondo le caratteristiche chimiche e organolettiche stabilite dalla normativa. Questa misura mira a rafforzare la reputazione e la competitività del comparto olivicolo italiano, tutelando il consumatore e incentivando la qualità come elemento distintivo nel mercato globale.
Un momento della presentazione alla stampa
(Fonte: Gruppo Parlamentare M5s)
Una carta degli oli a norma di legge
In occasione della conferenza stampa di presentazione del disegno di legge "Disposizioni per lo sviluppo e la competitività del settore olivicolo nazionale", la senatrice Gisella Naturale ha illustrato uno degli articoli più innovativi e simbolicamente rilevanti dell'intero provvedimento: l'introduzione della Carta degli Oli Extravergini nei luoghi della ristorazione italiana.
L'articolo prevede, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della Legge, l'adozione di un Decreto Interministeriale - a firma del ministro dell'Agricoltura e del ministro delle Imprese e del Made in Italy - che definirà criteri e modalità per l'istituzione di un logo ufficiale. Questo logo potrà essere utilizzato volontariamente da ristoratori ed esercenti che decideranno di promuovere, attraverso apposite "carte degli oli", i migliori extravergini italiani: quelli a Denominazione di Origine Protetta, a Indicazione Geografica Protetta, nonché gli oli certificati dal Sistema Evo qualità, anch'esso istituito nel disegno di legge.
"Vogliamo che l'olio extravergine italiano di eccellenza sia valorizzato come il vino: presente nei menù, raccontato nei suoi territori, riconoscibile dai consumatori - ha dichiarato la senatrice Naturale -. Il logo sarà il simbolo visibile di questa scelta di qualità e identità territoriale".
Il disegno di legge prevede inoltre che il logo venga scelto tramite un concorso di idee bandito nei tre mesi successivi alla pubblicazione del Decreto, in piena trasparenza e senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Il logo dovrà essere esposto in modo chiaro e ben visibile all'interno dei locali, nei menù cartacei e digitali, e in ogni strumento promozionale rivolto ai clienti.
Questa misura mira a creare un collegamento diretto tra produttori, ristoratori e consumatori, trasformando l'olio extravergine italiano da semplice condimento a protagonista della cultura gastronomica nazionale, in linea con i valori della dieta mediterranea riconosciuta dall'Unesco come patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
Il disegno di legge, articolato in 8 capi e 28 articoli, rappresenta un piano organico per il rilancio dell'olivicoltura italiana e per la costruzione di una filiera incentrata su qualità, tracciabilità, sostenibilità e promozione del made in Italy.
Cultura e turismo dell'olivo
Tra le novità più significative del provvedimento ci sono anche l'introduzione nelle scuole dell'insegnamento "Cultura, tecnica e valorizzazione dell'olivo e dell'olio Evo", ma anche misure di promozione turistica quali "Misure per la valorizzazione turistica e sociale degli uliveti secolari" e "Promozione del legame tra territori, produzioni di eccellenza e comunità rurali".
"Riconnettere le nuove generazioni con le radici culturali dell'olio è essenziale per costruire una filiera di qualità, consapevole e sostenibile", ha dichiarato la senatrice Naturale. Il disegno di legge mira anche a istituire itinerari dell'olio, feste dell'olio nuovo e strumenti di promozione integrata per un turismo agroculturale centrato sull'olivicoltura.