Lo hanno intitolato "Behind the smokescreen: Vested interests of Eu scientists lobbying for Gmo deregulation", ovvero la "cortina fumogena" che coprirebbe i conflitti di interessi dei ricercatori europei che da anni sostengono la necessità di una modifica alla regolamentazione attualmente vigente in Europa circa il biotech agrario. Ciò secondo gli estensori dell'indagine, ovviamente. 

 

L'indagine è stata commissionata dal gruppo dei Greens/EFA del Parlamento Europeo e diffusa attraverso la rivista online Agrifood Today tramite l'articolo "Così i big dei nuovi Ogm influenzano la ricerca scientifica". 

 

Ciò è diventato più che altro una lista di proscrizione di molteplici scienziati che operano nel biotech, senza mai ravvisare però irregolarità comportamentali. La cortina fumogena, detta in altri termini, esiste solo negli occhi di chi ha commissionato l'indagine con il banale scopo di screditare scienziati che da tempo dimostrano coi fatti l'insussistenza delle posizioni "green" anti biotech.

 

Perché quando un nemico non lo puoi battere sul piano dei contenuti, diviene normale per taluni provare a batterlo coprendolo di sospetti e illazioni. Del resto, al ricorso strumentale ai conflitti di interessi, veri o solo presunti, si era già dedicata una delle ormai tradizionali "interviste impossibili".

 

Tale assalto non poteva non generare reazioni del mondo scientifico stesso. Per esempio quelle di Siga, la Società Italiana di Genetica Agraria. Gli argomenti riportati nel comunicato stampa sono taglienti e completi, per cui si rimanda al comunicato stesso per i dettagli. 

 

In questa sede ci si limiterà quindi a suggerire alla stampa generalista di vagliare meglio i contributi di chi non pare saper andare oltre al fango nel ventilatore. In realtà sarebbe un altro tipo di materiale, a venir gettato con spregiudicatezza nel ventilatore, ma non sarebbe elegante tratteggiarne la natura in questa sede. 

 

Comunicato stampa Siga