Difesa contro il ragnetto rosso nel pomodoro, lotta allo spreco alimentare e richiesta di nuovi strumenti assicurativi contro le grandinate. Queste le principali novità dal Nord Italia in questa ultima settimana.

 

Emilia Romagna

Pomodoro, nuove strategie per combattere il ragnetto rosso
Contenimento degli attacchi di ragnetto rosso sul pomodoro da industria e stop allo sviluppo di resistenze agli agrofarmaci a disposizione. E' ciò che si evince dalla strategia emersa nei tre anni di studio e sperimentazione del progetto Goi Idra i cui risultati sono stati presentati lo scorso 26 maggio al Castello di Rivalta (Pc) dal Consorzio Terrepadane e dall'Interprofessione del pomodoro da industria del Nord Italia, rispettivamente ente capofila e partner nel progetto. A livello di sperimentazione, nel triennio, sono stati distribuiti agli agricoltori specifici questionari, realizzate sperimentazioni in campi, effettuati campionamenti di popolazioni di ragnetto, svolti test di efficacia degli agrofarmaci, attività di formazione e di divulgazione nei confronti degli agricoltori e di tutti i soggetti della filiera legata al pomodoro da industria.

 

Dal momento che, nell'ambito dei disciplinari adottati di produzione integrata, non vi sono nuove molecole disponibili per produrre nuovi tipi di agrofarmaci, risulta quindi fondamentale, come strategia di maggiore efficacia, da un lato, quella che punta al contenimento degli attacchi e dall'altro a evitare lo sviluppo di resistenze agli agrofarmaci attualmente disponibili.

 

Fra le azioni messe in campo sotto forma di consigli chiave per tecnici e agricoltori, c'è il fatto di effettuare il primo trattamento con prodotti diversi da quelli usati l'anno precedente, l'alternare sempre i principi attivi con diverso meccanismo d'azione, la miscelazione degli ovicidi con sali potassici di acidi grassi o con oli minerali, l'utilizzo esclusivamente di prodotti registrati per gli acari presenti nel disciplinare. 

 

Spreco alimentare, ecco le linee guida dell'Emilia Romagna

Buone pratiche, redistribuzione delle eccedenze e tutela ambientale. Questi i capisaldi delle nuove linee guida regionali dell'Emilia Romagna nella lotta al problema purtroppo ancora non debellato dello spreco alimentare. L'obiettivo è quello di sfruttare al meglio le sinergie tra tutti gli attori coinvolti, definendo indicazioni chiare sul modo in cui il cibo viene prodotto, distribuito e consumato. Si punta a supportare i soggetti coinvolti nello svolgimento delle attività di recupero e di ridistribuzione delle eccedenze alimentari, attraverso la definizione di regole omogenee e chiare.

 

L'Emilia Romagna è da ormai molti anni impegnata sul versante della lotta allo spreco, della tutela dell'ambiente e del recupero alimentare a fini di solidarietà sociale attraverso azioni diversificate a supporto di un territorio molto attivo. Perno del Terzo settore, quegli enti che si occupano tra le altre cose anche di sociale e ambiente, è sicuramente la sinergia fra il pubblico e il mondo imprenditoriale, oltre a una normativa ben chiara, con una legge dedicata al recupero e alla distribuzione di prodotti alimentare a fini di solidarietà sociale, con il quale si possono erogare contributi ed emanare bandi rivolti al Terzo settore. L'ultimo bando, con un ammontare totale da 700 mila euro, ha finanziato ben 25 progetti su tutto il territorio nazionale. 


Lombardia

Grandinate, pronta la richiesta dello stato di calamità
E' appena iniziata la conta dei danni registrati dalle aziende agricole in seguito alla violenta grandinata della sera del 28 maggio, che ha in particolar modo colpito le province di Cremona, Lodi, Bergamo e Pavia.

 

Stiamo raccogliendo le informazioni in merito ai danni da parte delle aziende agricole colpite – riporta l'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi – questi fenomeni atmosferici sono sempre più frequenti e violenti. E' necessaria una tutela assicurativa sempre più diffusa. In Lombardia il 45% della superficie agricola è assicurato. C'è una coscienza sempre più diffusa sull'importanza di questa necessità anche per far fronte ai cambiamenti climatici che portano ad avere periodi di prolungata siccità alternati a precipitazioni atmosferiche violente. Di fronte a questi eventi particolarmente violenti gli strumenti assicurativi vigenti mostrano i loro limiti. Purtroppo è necessario derogare al Dlgs 102 nonostante sappiamo bene che le risorse messe a disposizione per i risarcimenti da parte dello Stato arrivano a ritardo di mesi o di anni e sempre in percentuale ridotta rispetto ai danni subiti dalle aziende”.

 

“Riteniamo indispensabile dal 2023 l'istituzione di un fondo catastrofale nazionale – conclude Rolfi – che possa coprire con le risorse della politica agricola i danni alle aziende, in maniera più diffusa ed efficace rispetto alle attuali condizioni assicurative”.