L’Accademia nazionale di agricoltura nei suoi 210 anni di storia ha rivolto una particolare attenzione ai temi che più interessano la società.

La tutela dell’ambiente, la salvaguardia delle risorse della terra e il controllo dei processi che dal campo arrivano alla tavola per la tutela del consumatore restano quindi i temi centrali anche dell’Accademia nel futuro.

Nella storica cornice della Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio di Bologna si è tenuta, nel pomeriggio del 10 aprile 2017, l’inaugurazione del 210° anno accademico dell’Accademia nazionale di agricoltura alla presenza di personalità quali Fabio Roversi Monaco, presidente Genus Bononiae e Valentina Orioli, assessore urbanistica e ambiente del comune di Bologna.
 
Il presidente dell’Accademia, Giorgio Cantelli Forti, ha affermato: “L’Accademia nazionale di agricoltura non si reputa  un’organizzazione superata dal tempo. L’attività, la multidisciplinarietà e la vivacità hanno caratterizzato la vita esterna dell’Accademia di questi ultimi anni, assieme ad un processo di trasformazione e adeguamento interno. L’Accademia ha chiamato attorno a sé tutte le aree del sapere per un’attività multidisciplinare che possa dare certezze al consumatore indirizzandolo nei suoi comportamenti quotidiani”. 

Dal 2006-2007, il presidente conferma un incremento continuo di iscritti ai Dipartimenti e alle Facoltà dell’area agraria e agroalimentare, che hanno permesso l’avvio di nuove attività legate al settore primario. 

Anche il prorettore vicario dell’Università di Bologna, Mirko Degli Esposti, è intervenuto affermando: “Tutta la comunità accademica da sempre ha un rapporto stretto di collaborazione e amicizia con l’Accademia nazionale di agricoltura. I progetti dell’agri-food che porta avanti l’università di Bologna legano agricoltura, benessere e salute coinvolgendo i nostri diversi dipartimenti e, se oggi Bologna è al primo posto nel campo della ricerca alimentare, lo si deve anche collaborazioni come quelle con l’Accademia che resta un punto di riferimento imprescindibile per qualità e ricerca scientifica”.