Ampio il discorso del presidente sul sistema agricolo calabrese. Puntuali i riferimenti al Programma di sviluppo rurale della Calabria 2014–2020 forte di una dotazione finanziaria pubblica da 1103, 6 milioni di euro, a fronte dei quali il 50% delle risorse sono state messe a bando e viaggiano verso l’impegno di spesa.
Una strategia che privilegia giovani, filiere produttive, biologico, agricoltura a km 0; su quest'ultima l’ente calabrese ha investito anche con fondi specifici sul proprio bilancio regionale. Scelte con le quali l’amministrazione calabrese punta a cambiare con decisione ed in positivo il segno dell’economica regionale.
“Il settore agroalimentare, nel corso di questi anni, in quelli della crisi più acuta - ha tra l’altro sottolineato Oliverio - è stato quello che più ha retto e nel corso dell'ultimo periodo è quello che sta imprimendo alla ripresa la marcia giusta”.
“La Regione - ha informato Oliverio nel corso dei lavori del Forum, introdotti dal Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro - ha programmato per l’agroalimentare risorse importanti, non solo attraverso il Programma di sviluppo rurale, ma nel complesso della programmazione che abbiamo messo in campo. Anche il Patto per la Calabria ha un apposito fondo allocato, per darci la possibilità di utilizzare anche risorse nazionali per l'agroalimentare".
Oliverio, nel ricordare che le risorse del Psr Calabria 2014-2020 messe sino ad ora a bando rappresentino il 50% del valore e sono prevalentemente rivolte alle imprese agricole, ha quindi sottolineato: ”Il 2017 sarà un anno decisivo dal punto di vista dell’utilizzazione delle risorse. È stato importante aver impostato i programmi, ma la vera sfida è adesso coinvolgere tutti gli attori interessati.”
“Puntiamo molto sul settore agroalimentare perché le sue potenzialità sono enormi- ha dichiarato ancora Oliverio - basti pensare alle filiere produttive. Quella del vino, ad esempio, ha raggiunto notevoli traguardi; altre filiere possono dare ancora molto, pensando a quella olivicola, ma anche all'ortofrutta. Abbiamo un territorio che si presta particolarmente per le condizioni pedoclimatiche, per la qualità delle nostre produzioni. A questo punto occorre mirare, e noi lo abbiamo fatto, puntando molto sul biologico”.
Oliverio a questo punto ha sottolineato "Questi impegni richiedono oggi non solo scelte incisive di politica agricola, ma che siano rivolte anche ai consumatori che guardano in modo sempre crescente ai processi per fare qualità che escludano fattori di inquinamento del prodotto. La migliore energia e forza che si possa dare alle nostre produzioni è quella di stare sui mercati con i titoli di qualità con la "Q" maiuscola”.
“Anche in questa prospettiva abbiamo fatto la scelta di allocare nel bilancio della Regione 500mila euro per favorire il 'chilometro zero' affinché si realizzino spazi all'interno delle città, delle aree urbane, per consentire ai produttori di poter incontrare i consumatori e vendere i loro prodotti. Questo è utile per costruire e fare crescere la cultura del cibo buono e sano, una condizionalità che adotteremo anche in altri ambiti, in riferimento, ad esempio alle mense” ha concluso il presidente della Regione.