Business Strategies, società di consulenza nell'ambito del supporto alle Pmi vitinivicole all'export sui mercati esteri, ha organizzato un incontro al Wine2Wine sullo stato dell'arte e le prospettive future dell'Ocm promozione vino, una misura che dall'Europa garantisce un sostegno concreto e diretto alle produzioni vinicole europee.
Il workshop, moderato da Silvana Ballotta, presidente di Business Strategies, ha visto la partecipazione come relatori di Sandro Boscaini, presidente di Federvini, Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Silvia Burzagli, di Toscana Promozione, e in via eccezionale, in collegamento Skype, Paolo De Castro.

Il parlamentare europeo, coordinatore dell'area agricoltura per il Gruppo del Partito Sociale Europeo, ha tracciato il quadro europeo della situazione. "Il settore vitivinicolo è uno dei più sostenuti a livello comunitario, grazie alla riforma Ocm 2007-2008, che ha garantito e continua a fornire tante risorse al settore. Complessivamente stiamo parlando di 500 milioni di euro all'anno per tutta l'Unione Europea, 100 milioni per la sola Italia, a cui vanno aggiunti poi quelli di Pac e piani nazionali".  

"Il vino è il principale settore dell'export agroalimentare europeo - precisa De Castro - il Ttip in cantiere con gli Stati Uniti andrà certamente a migliorare la situazione e ad aprire nuove opportunità sul mercato.  Al momento l'interscambio per l'Europa con il mercato Usa vale 15 miliardi di euro di esportazioni e 9 miliardi di euro di importazioni, con un saldo positivo per 6 miliardi, ma è chiaro che puntiamo ad accrescere questo risultato con l'eliminazione delle barriere tariffarie da entrambe le prospettive".

De Castro ha poi rassicurato riguardo l'idea di liberalizzazione dei nomi di vini identitari. "E' chiaro che spagnoli e portoghesi vedono con grande interesse la possibilità di prendersi le nostre quote di mercato, ma stiamo lavorando perchè ciò non avvenga e sembra che l'impegno preso dal commissario europeo Hogan abbia ridotto questo rischio, anche se manteniamo la massima allerta. E' assolutamente necessario mantenere il livello di protezione delle denominazioni fino ad oggi garantito. Il sistema Italia si deve muovere compatto, attivarsi per evitare che questa deriva liberista possa mettere in discussione gli sforzi di investimento fatti dai nostri consorzi".

Luca Sani, deputato e presidente della Commissione Agricoltura della Camera, ha fatto il punto della situazione sul Testo Unico del Vino. "Passerà all'esame della Commissione Agricoltura la prossima settimana e c'è la volontà di procedere all'approvazione attraverso la formula semplificata della legislativa. Abbiamo raggiunto un testo base e dal prossimo anno il registro unico sarà una realtà. Occorre investire su questo settore, per quello che rappresenta per il made in Italy e per l'agroalimentare più in generale".

Ma il punto di forza del testo unico è non è solo il focus stretto sulla promozione. "Vogliamo che il vino sia riconosciuto come un patrimonio culturale del Paese, un riconoscimento simbolico, che si può ripercuotere anche nell'inserimento dell'insegnamento di questa materia nei percorsi scolastici di attinenza al settore e nella distinzione del vino dagli altri alcolici".  

Questa iniziativa riceve il plauso del presidente di Federvini Sandro Boscaini. "Il riconoscimento del vino come patrimonio culturale dell'Italia è certamente un passo in avanti per il settore, che rappresenta oltre al capitale economico anche un connotato storico e culturale davvero forte.  Come Federvini stiamo portando avanti un'iniziativa con la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) per trasmettere la conoscenza del vino e portare un messaggio educativo scavando un solco tra l'uso consapevole dell'alcol e l'abuso".

"La promozione deve avere le gambe lunghe - ha poi continuato Boscaini - ma noi ne abbiamo una zoppa e non siamo in grado di comunicare il nostro vino, al contrario degli altri paesi Europei. Dobbiamo essere messi nelle condizioni di spendere tutti e bene i soldi a noi destinati, ad oggi non è così. Le nostre aziende sono molto preoccupate per l'iter del decreto che già quest'anno ha preso il via con 8 mesi di ritardo. In questo momento le imprese non sono in grado di dire cosa avranno a disposizione e pianificare l'investimento".

A chiudere l'incontro Silvia Burzagli, vicedirettore di Toscana Promozione. "Come ente per la promozione economica della Regione Toscana siamo sempre stati vicini al percorso di crescita e di internazionalizzazione dei vini toscani, lavorando sempre per gestire al meglio i bandi e le risorse ottenute e messe a disposizione delle imprese agricole. E' fondamentale per noi continuare a lavorare sul brand delle denominazioni e indicazioni dei prodotti, promuovendo la toscanità dei prodotti".