"La crescente rilevanza del settore agricolo e agroalimentare che rappresenta oramai il 17% del Pil nazionale e ha registrato un incremento dell’export del 7,1% nel 2013, con il 20% del fatturato delle imprese agroalimentari realizzato all’estero – spiega il presidente di Comagri – insieme all’avvio concreto del periodo di programmazione 2014-2020 della nuova Pac e all’avvicinarsi di Expò 2015, costituiscono condizioni ottimali per riposizionare le politiche di sviluppo rurale, agroalimentari e agroindustriale".
L’occasione per Sani va colta con tempestività, dando risposte in termini legislativi nell’ambito del collegato alla Legge di stabilità e approfittando della messa a punto del patto di programma per il 2014
"Le politiche di sviluppo per l’agroalimentare dovrebbero prevedere un ruolo più incisivo del ministero rispetto a programmazione economica, promozione, sostegno all’export e alle imprese - ha aggiunto - rafforzandone il ruolo di coordinamento in termini di sussidiarietà rispetto alle competenze delle Regioni. Una rivisitazione complessiva della governance del settore primario che potrebbe trovare un punto di caduta nel processo di revisione del Titolo V della Costituzione che a breve sarà avviato dal Parlamento".
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