Si è svolto nei giorni scorsi il ciclo di audizioni presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sulla proposta di legge per la "Tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina". La proposta di legge ordinaria, presentata nell'ottobre 2022 e che porta la firma dei deputati del Pd Federico Fornaro e Stefano Vaccari, è finalizzata alla valorizzazione dell'agricoltura quale elemento di coesione economico sociale nelle aree marginali e nei vari contesti rurali.

E definisce il modello di agricoltura contadina alla stregua di quanto previsto dalla "Dichiarazione sui diritti dei contadini e dei lavoratori in aree rurali" dell'Onu del 18 dicembre 2018.

 

La proposta di legge

Secondo l'articolato, l'imprenditore agricoltore contadino, singolo o associato, a tempo pieno o parziale, proprietario o mero conduttore dei terreni, deve realizzare una azienda agricola che abbia una serie di requisiti essenziali:

  • è condotta direttamente dal titolare, dai familiari, anche nella forma di società semplice agricola o società di persone, o dai soci della Cooperativa costituita esclusivamente da soci lavoratori;
  • pratica modelli produttivi agroecologici favorendo la biodiversità animale e vegetale, la diversificazione colturale nonché le tecniche di allevamento attraverso l'utilizzo prevalente del pascolo anche curando il mantenimento delle varietà vegetali e animali locali;
  • favorisce la tutela e la conservazione del territorio nei suoi aspetti ambientali e paesaggistici fondamentali;
  • trasforma le materie prime prodotte nell'azienda non avvalendosi di processi di lavorazione automatizzati, ma, piuttosto di metodologie tradizionali locali;
  • produce quantità limitate di beni agricoli e alimentari, destinati al consumo immediato e finalizzati alla vendita diretta ai consumatori finali da svolgersi in ambito locale;
  • il soggetto imprenditoriale conduttore rientra nella disciplina del coltivatore diretto, ai sensi dell'articolo 2083 del Codice Civile o nelle forme associative o cooperative.

La legge, che non prevede maggiori oneri per lo Stato, prevede per queste imprese, prevalentemente localizzate in aree di montagna o collina, una procedura semplificata per assolvere ad una serie di obblighi di natura igienico sanitaria, edilizia e più in generale burocratica, come l'esenzione dalla tassa annuale di iscrizione alle camere di commercio. Infine istituisce un Albo delle Imprese Agricole Contadine e una Giornata Nazionale dell'Agricoltura Contadina: l'11 novembre.

 

Il fine è del resto quello di valorizzare prodotti su scala ridotta e destinati alla vendita a chilometro zero, pertanto gli elementi di semplificazione ci stanno benissimo. A questo particolare tipo di imprese agricole viene peraltro riconosciuto il diritto di aggregarsi in consorzi ed enti di più grandi dimensioni.

 

Le osservazioni di Agrinsieme

Agrinsieme (Coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari), nel prendere parte all'audizione, ha evidenziando luci ed ombre del provvedimento.

 

Secondo Agrinsieme il testo in esame presenta alcuni punti condivisibili ma la principale criticità riguarda l'effettiva efficacia degli strumenti messi in campo per lo sviluppo del modello di agricoltura contadina. Strumenti che il coordinamento giudica inadeguati.

 

limitante la previsione, come unica forma giuridica per le realtà territoriali dedicate alla valorizzazione delle aree agricole marginali, quella della Cooperativa dei soci esclusivamente lavoratori" sottolinea in una nota stampa Agrinsieme.

 

"Al contrario, Agrinsieme ritiene che il modello cooperativo potrebbe essere quello giusto sia per dare nuovo slancio alla conduzione dei terreni in aree marginali, sia per sviluppare gli interessi dei piccoli imprenditori agricoli non necessariamente nella veste di soci lavoratori. Il Coordinamento propone di inserire nella definizione di agricolture contadine anche le microimprese e gli imprenditori agricoli professionali".

 

Inoltre, secondo Agrinsieme "La definizione di aziende agricole contadine, legata esclusivamente alla forma di associazione, potrebbe penalizzare lo svolgimento delle attività economiche agricole di natura commerciale e di creare confusione e incertezza. Il rischio è che l'introduzione di una figura professionale ex novo crei elementi di confusione e incertezza, con una stratificazione eccessiva con gli altri soggetti già esistenti. L'idea di creare per ogni singola circostanza delle nuove creare figure soggettive con proiezioni orizzontali contrasta con la prospettiva di armonizzazione del sistema".

 

Altra criticità - secondo il Coordinamento - emerge nel riferimento al Registro dell'Agricoltura Contadina. "Considerando che la sua iscrizione ha una valenza quasi costitutiva, e non meramente certificativa ed informativa, la norma non appare in linea con i principi di semplificazioni". Al riguardo Agrinsieme chiede che sia "prevista una norma sui controlli e sulle relative sanzioni di tipo amministrativo in caso di autodichiarazioni mendaci".

 

Condivisibile è, invece, la previsione per i comuni di incentivare la creazione di unità gestionali, accorpando terreni gestibili in modo omogeneo attraverso associazioni tra i proprietari dei terreni.

 

Bene anche la semplificazione dei requisiti edilizi dei locali destinati alla trasformazione, alla lavorazione e alla somministrazione dei prodotti agricoli.

 

Positivi giudizi esprime Agrinsieme anche all'esonero dal pagamento del diritto annuale per l'iscrizione alle camere di commercio e la possibilità di svolgere lavori di manutenzione alle strutture in economia e di regimazione irrigua e realizzazione di bacini di accumulo. Agrinsieme condivide, infine, l'istituzione dell'11 novembre quale Giornata nazionale dedicata alla ultura del mondo contadino e della rete italiana della memoria della civiltà contadina.