Più che dagli Ogm dovremmo preoccuparci per la dilagante patologia delle convinzioni che affligge le vicende agricole, e non solo. Così è bastato che un agricoltore esercitasse il suo diritto di seminare mais Ogm per riaccendere la polemica e parlare di “contaminazioni”. Se n'è occupato “Il Fatto” dell'8 novembre e il giorno seguente “Il Sole 24 Ore”. La vicenda, troppo nota per ripercorrerla, è quella dei campi di Giorgio Fidenato, agricoltore friulano che forte delle disposizioni comunitarie ha seminato e raccolto mais Ogm. Anche il Governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha voluto esprimere attraverso le pagine del “Gazzettino” in edicola il 10 novembre il suo no agli Ogm. In una nuova stagione di “caccia alle streghe” scatta persino un'affannosa ricerca del mais “clandestino”, come lo definisce “La Stampa”. Dalle pagine de “La Sesia” dell'8 novembre si apprende intanto che colture Ogm avrebbero dato produzioni da record. Esagerazioni da una parte e dall'altra. Come sempre. A ristabilire un po' di equilibrio ecco l'articolo firmato dal sottosegretario all'Agricoltura, Maurizio Martina, che il 13 novembre invita dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” ad affrontare con razionalità l'argomento.
La Cina è vicina
Mentre si discute di Ogm, l'agricoltura continua nonostante tutto a macinare risultati positivi specie sul fronte dell'export. Lo ricorda “Avvenire” del 9 novembre elencando i buoni risultati nella esportazione dell'olio verso il mercato cinese, risultato che si scontra però con la frenata delle esportazione di prosciutti negli Usa. Sui mercati cinesi “Il Sole 24 Ore” del 9 novembre registra poi l'apertura ai nostri formaggi, un risultato che ci accomuna ad altri 31 paesi che pure hanno visto aprire le frontiere cinesi ai loro prodotti caseari. La conferma della buona accoglienza ai nostri formaggi da parte di Pechino arriva da “Italia Oggi” del 13 novembre. Crescono le esportazioni e con esse le frodi da parte dei falsi made in Italy, come segnala “Il Messaggero” del 12 novembre. Problemi di frodi e falsificazione per l'olio, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” nello stesso giorno, si registrano poi sui mercati nazionali e a farne le spese è il prezzo.
Mercati, furti e malattie
Restiamo in tema di prezzo con le quotazioni del radicchio mai così basse nelle zone d'origine, come si apprende dalla “Cronaca del Veneto” del 12 novembre. Bilanci in negativo anche per il pomodoro piemontese, scrive “Il Piccolo” riportando le cronache della provincia di Alessandria. Per il Piemonte, stando a quanto scrive “Il Giornale” del 10 novembre, quella che si chiude è un'annata disastrosa per l'agricoltura a causa delle tasse e del maltempo. Nelle campagne dei Nebrodi bisogna invece fare i conti con l'aumento dei furti, una denuncia che viene dalle pagine del “Giornale di Sicilia”. In Campania si guarda ancora con preoccupazione all'inquinamento nelle “terre dei fuochi”, ma “Il Mattino” del 13 novembre invita a non fare eccessivi allarmismi, pensando piuttosto a nuove colture per sanificare i terreni coinvolti. Alla “guerra dei pomodori” e sui rischi reali o presunti il settimanale “Panorama” in edicola il 14 novembre dedica un'inchiesta che evidenzia i problemi ma anche le paure infondate.
In Puglia, intanto, continua l'allarme per gli ulivi che devono fronteggiare una patologia insidiosa e difficile da eradicare come scrive l'8 novembre la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Il 14 novembre è ancora la “Gazzetta del Mezzogiorno” che torna sull'argomento confermando che gli esperti attribuiscono la responsabilità della malattia alla Xylella fastidiosa. Nonostante i numerosi problemi, l'agricoltura continua a raccogliere l'attenzione dei giovani, come si legge nell'analisi di Unioncamere riportata da “Il Sole 24 Ore” del 13 novembre.
Vino in passerella
Il mondo del vino fa parlare di sé mettendosi in mostra al Simei Enovitis di Milano, dove fra l'altro si discute di mercato e di nuove tecnologie. Così “Italia Oggi” del 13 novembre ricorda che l'Europa continua ad essere il maggior produttore mondiale, ma le analisi degli esperti anticipano che dobbiamo attenderci una produzione inferiore rispetto al passato. Ancora da Milano l'anticipazione di nuove tecnologie applicate ai tappi per il vino. L'ultima arrivata è il tappo a vite in sughero. Se ne parla su “Italia Oggi”. Anche Hong Kong ha la sua fiera del vino con la Wine & Spirit Fair che si è chiusa il 9 novembre. Ne parla “Libero” del 10 novembre ricordando che il nostro Vinitaly International ha fatto il pieno di operatori cinesi. Sul mercato cinese, gli fa eco nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore”, la quota italiana si ferma solo al 2,2% e dobbiamo vedercela con competitori agguerriti come Francia e Spagna.
14 novembre 2013 Economia e politica