Il Copa-Cogeca ha sollecitato la Commissione europea a monitorare la situazione, incrementare i controlli e valutare la possibilità di introdurre misure antidumping nei confronti di tali importazioni.
Etienne Bruneau, presidente del gruppo di lavoro "Miele" del Copa-Cogeca, ha dichiarato che “l'Europa ha una lunga tradizione nella produzione e nel consumo di miele. In Europa l'apicoltura è un'importante attività economica ed è vitale per l'impollinazione. Con una produzione di circa 215.000 t di miele l'anno e un consumo in aumento, l'Ue registra un tasso di autosufficienza del 60%. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo assistito a un incremento delle importazioni di miele cinese nell'Ue di circa il 50%, essenzialmente per via dei prezzi bassi. I prezzi di importazione del miele cinese sono i più bassi fra tutti i prezzi di importazione del miele. Essi sono almeno due volte inferiori ai prezzi europei. Gli apicoltori europei stanno pertanto subendo una concorrenza sleale che minaccia migliaia di posti di lavoro”.
Pekka Pesonen, Segretario generale del Copa-Cogeca, ha dichiarato: “Con dei prezzi di importazione così bassi e una così grande differenza fra Cina e Ue per quanto riguarda prezzi e costi di produzione e salariali, gli apicoltori europei non possono più ricavare un reddito decente. In tali condizioni, avrebbero bisogno del triplo degli alveari rispetto all'attuale media di 400 alveari che è necessaria per percepire un reddito decente e vivere del proprio lavoro, il che è praticamente impossibile. Per questo motivo, esortiamo la Commissione europea a indagare la possibilità di introdurre misure antidumping, basandosi sull'esperienza e sulle azioni già intraprese in altre parti del mondo, come gli USA. Vanno inoltre rafforzati i controlli allo scopo di valorizzare meglio la qualità intrinseca del miele e offrire ai consumatori un prodotto sicuro e di alta qualità”.
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Fonte: Copa Cogeca