Delusione del Copa-Cogeca dopo il nulla di fatto per l'accordo sull'attuazione del codice di buone pratiche della filiera alimentare: agricoltori,  cooperative agricole, negozianti, industria alimentare e distributori. 
Secondo il fronte che riunisce le cooperative europee, l'accordo avrebbe contribuito alla lotta contro le pratiche sleali e abusive nella catena alimentare, quali il rifiuto di inserire per iscritto termini essenziali negli accordi o modifiche unilaterali retroattive di alcune clausole.

Il Copa-Cogeca ha lavorato con la Commissione europea - e con tutti gli attori della catena alimentare - perché si arrivasse a un accordo equilibrato per il rispetto delle norme.
L'estate scorsa, quando non è stata raggiunta l'intesa tra le parti interessate sul quadro proposto per l'attuazione e l'esecuzione dei principi di buone pratiche, il Copa-Cogeca ha evidenziato lacune quali un sistema di composizione delle liti che non offriva una garanzia di anonimato dei ricorrenti, utile a mettere i fornitori al riparo da misure di ritorsione da parte dei loro clienti.
Lo stesso sistema non comportava sanzioni né compensazioni per il ricorrente in caso di mancata applicazione dei principi. Il monitoraggio dell'applicazione da parte delle imprese aderenti al sistema era inoltre troppo blando per misurare l'effettiva applicazione del quadro. Non vi era alcuna indicazione della massa critica minima necessaria per garantire il successo del sistema. In aggiunta, gli indicatori di risultato non erano chiaramente specificati.
Il gruppo di lavoro "Catena alimentare" del Copa-Cogeca ha lavorato per proporre emendamenti che rafforzassero le proposte e per ottenere un accordo tra le parti interessate europee.

“Sono profondamente deluso che i negoziati siano stati interrotti e che non si sia raggiunto alcun accordo - ha commentato Pekka Pesonen, Segretario generale del Copa-Cogeca -. Vogliamo che si ponga fine al comportamento minacciante di alcune parti contraenti e che siano privilegiate clausole contrattuali eque nella catena alimentare. Obiettivo che non si è raggiunto per le forti divergenze. Esortiamo la Commissione europea a perseguire una strada che conduca a una legislazione che stabilisca i fondamenti di un approccio comunitario ai codici volontari".

La posizione del Copa-Cogeca è sostenuta in Italia dall'Alleanza delle cooperative agroalimentari. 
"Dopo quasi un anno di intensi confronti, e nonostante le proposte di compromesso messe sul tavolo dal Copa-Cogeca –  fa sapere l’Alleanza – è emersa con grande chiarezza l’impossibilità di raggiungere un accordo su aspetti imprescindibili per gli agricoltori e le cooperative italiane ed europee, quali la definizione di sanzioni efficaci e dissuasive in caso di mancato rispetto dei principi sanciti, e la garanzia dell’anonimato dei ricorrenti nel sistema di composizione delle controversie".


L'organismo di rappresentanza delle cooperative auspica che "nella riunione annuale del Forum prevista per il prossimo 5 dicembre, la Commissione europea annunci iniziative per affrontare a livello comunitario l’esigenza di riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera agroalimentare e combattere le frequenti pratiche commerciali abusive subite dagli agricoltori e dalle loro cooperative".