“Ieri mattina abbiamo dato fuoco alle piante che avevamo già estirpato tra giugno e luglio. Sono transgeniche e fanno parte di una sperimentazione che è in campo dal 1998 e che è stata autorizzata dal ministero dell’Ambiente. Anni di ricerca andati in fumo".
Si è consumato pochi giorni fa l'atto finale della vicenda Ogm all'Università della Tuscia della quale Agronotizie si era occupata nel mese di giugno.
Risultato: 350 piante transgeniche di kiwi, ciliegio e ulivo incenerite.

A darne l'annuncio su TusciaWeb il professor Eddo Rugini, responsabile della coltivazione sperimentale di piante transgeniche per conto del Dipartimento di Produzione vegetale dell'Università della Tuscia di Viterbo, a conclusione della vicenda innescata dall'intervento della Fondazione Diritti Genetici che, in una lettera inviata ai ministri dell'Ambiente e delle Politiche agricole, Clini e Catania, denunciava "il perdurare di una situazione di illegalità circa i campi sperimentali di ciliegi, kiwi e olivi transgenici ospitati nell’Azienda didattico-sperimentale dell’Università della Tuscia”. 

La ricerca alla Tuscia - autorizzata tra il 1998/99 per una durata di dieci anni - era condotta su piante arboree da frutto, in particolare kiwi, olivi e ciliegi. “L’obiettivo - spiega Rugini - era quello di ottenere alberi di ciliegio di ridotte dimensioni e adatti alla raccolta meccanica, piante di kiwi resistenti alla siccità e alle malattie e altre di olivo resistenti a malattie, come l’occhio di pavone, e soprattutto al freddo”.

Alla scadenza delle autorizzazioni "abbiamo chiesto una proroga per terminare il progetto e, avendo ricevuto parere negativo, abbiamo chiesto di adottare un provvedimento favorevole alla prosecuzione delle sperimentazioni", ha spiegato il professore. 
La risposta negativa del ministero dell'Ambiente è arrivata con una lettera recapitata nel mese di giugno che ha portato all'espianto prima e, ora, all'incenerimento di tutte le piante.