Trentino
Vespa cinese del castagno, continua la lotta biologica

Torymus sinensis contro Dryocosmus kuriphilus, dunque. La lotta biologica prevede, infatti, il lancio di un parassitoide specifico del cinipide (il Torymus sinensis) nei castagneti della provincia che sono colpiti dalla vespa cinese (Drycosmus kuriphilus). 

Questo imenottero, fornito ai tecnici della Fondazione Mach dalla facoltà di Agraria dell'Università di Torino, è allevato in laboratorio e, una volta sfarfallato, viene liberato in pieno campo in primavera, quando le nuove galle sono in formazione. Le femmine del parassitoide buono depongono fino a 70 uova nelle galle, inserendo il lungo ovopositore all'interno delle camere larvali dove si trova la vespa cinese che danneggia la pianta. 

Sulle foglie dei castagni avviene quindi una vera e propria battaglia: le larve del parassitoide si sviluppano come ectoparassiti delle larve del cinipide fino a provocarne la morte, liberando così la pianta dall'insetto dannoso.

Questa lotta biologica prosegue da qualche anno: nel 2010 erano stati effettuati i primi lanci a Lodrone, nel 2011 si è proseguito a Lodrone, Nago-Torbole e Fornace, mentre quest'anno, all'inizio di maggio, è stata la volta delle zone di Condino, Castione, Cembra, Roncegno e Bosentino. Nel frattempo si sta portando avanti un'attività di monitoraggio: tra febbraio e marzo sono state raccolte e messe in allevamento circa 10.000 galle per ognuna delle località interessate dai lanci precedenti. I tecnici hanno potuto così constatare lo sfarfallamento di adulti del parassitoide e questo dimostra che si sta insediando con successo in Trentino e suggerisce buone prospettive per la lotta biologica.

Quest'anno, grazie a un finanziamento del ministero delle Politiche agricole, è stata creata anche un'area di moltiplicazione del Torymus sinensis: in un castagneto a Nago-Torbole è stato avviato un allevamento in pieno campo che nei prossimi anni fornirà un elevato numero di insetti da rilasciare in altre zone della regione per continuare l'attività di contrasto nei confronti della vespa cinese e difendere in maniera sostenibile i castagneti, tutelando i produttori.

Fonte: Fondazione Edmund Mach

 

Veneto
Saldo occupazionale positivo grazie agli stranieri

In assoluta controtendenza rispetto agli altri settori, l'agricoltura veneta ha presentato un saldo occupazionale positivo, determinato in maniera esclusiva dall'aumento della manodopera straniera, mentre la componente italiana presenta un saldo negativo.

Si tratta nel complesso di 451 unità in più nel rapporto tra cessazioni e assunzioni, pari dunque a meno dell'1% della perdita complessiva di occupati registrata nello stesso periodo a livello regionale. Altrettanto in controtendenza è il numero dei giovani imprenditori che si insedia nel primario, con un incremento costante sostenuto dal Programma di sviluppo rurale: sono già 1500 i nuovi imprenditori under 40 in tre anni. E' quanto rileva un'analisi voluta dalla Regione e realizzata dal settore Studi Economici di Veneto Agricoltura.

Le assunzioni in agricoltura sono circa il 6% del totale, con una forte caratteristica di stagionalità. Per la quasi totalità si tratta di contratti di dipendenza (98,3%), a tempo determinato (95%), riguardano in prevalenza maschi, stranieri (62,3%), nella fascia di età 30 – 54 anni.

"I numeri evidenziano molte particolarità del lavoro agricolo e della struttura del sistema rurale – ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, Franco Manzatoma soprattutto testimoniando una sostanziale tenuta sul versante del lavoro in un momento nel quale la crisi economica sta mordendo duramente la struttura produttiva nazionale e regionale. In buona sostanza, pur a fronte delle difficoltà oggettive che interessano anche le imprese e il mercato agricolo, l'agricoltura appare ancora come occasione di lavoro, sia imprenditoriale sia dipendente. I lavoratori cosiddetti 'indipendenti' rappresentano peraltro il 67% degli occupati agricoli, benché si registri una costante diminuzione (– 32% rispetto al 2004), determinata da un processo pressoché fisiologico di ristrutturazione del sistema fondiario. Nello stesso tempo c'è il continuo inserimento di giovani imprenditori, il cui numero deve a mio avviso ulteriormente aumentare per iniettare più innovazione e competitività. Sono invece in continuo incremento i lavoratori dipendenti (+27% rispetto al 2004). A fine 2011 gli ‘indipendenti' erano circa 46 mila e i dipendenti 23.500. A livello provinciale, gli occupati agricoli si concentrano prevalentemente a Verona (circa 21.900 addetti, 31% del totale regionale), seguita da Vicenza (11 mila unità, 15,7%)".

Fonte: Regione Veneto

 

 

Umbria
Insediamento giovani, altri 3 milioni e mezzo

La giunta regionale umbra, su proposta dell'assessore alle Politiche agricole Fernanda Cecchini, ha deciso di riaprire i termini per la presentazione delle domande per gli aiuti previsti dalla misura 112 del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 a favore dei giovani agricoltori insediati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2011. Lo rende noto la Regione in un comunicato informando che nelle prossime settimane sarà pubblicato un apposito bando. 

"Con questa delibera - commenta Cecchini - abbiamo destinato ulteriori 3 milioni e mezzo di euro per sostenere l'insediamento dei giovani in agricoltura". 

Fonte: Agrapress

 

 

Piemonte
Mela Rossa Cuneo, verso l'Igp

E' stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea – serie C 140 del 16 maggio 2012 - la domanda di registrazione della Mela Rossa Cuneo Igp.

Le mele denominate 'Mela Rossa Cuneo' Igp vengono prodotte utilizzando esclusivamente le seguenti varietà di mele e i loro cloni: Red Delicious, Gala, Fuji e Braeburn. Queste varietà si contraddistinguono per la sovracolorazione rossa della buccia, che influisce sull'aspetto del prodotto sia per quanto riguarda l'estensione del sopraccolore sia per la particolare brillantezza della colorazione dell'epicarpo. Queste caratteristiche conferiscono alla Mela Rossa Cuneo una propria specifica identità nei mercati locali, regionali, nazionali ed esteri.

La zona di produzione della 'Mela Rossa Cuneo' comprende i comuni situati in parte nella provincia di Cuneo e in parte in quella di Torino, ad un'altitudine compresa tra 280 e 650 metri. La porzione di territorio della Regione Piemonte interessata si identifica con un altipiano presente lungo la catena alpina occidentale costituita dalle Alpi Marittime e Cozie e rappresenta la principale zona di produzione di mele della Regione Piemonte, dove la coltivazione di mele a buccia rossa ha trovato la sua origine, il suo sviluppo e la sua localizzazione territoriale, sin dagli anni '50 e '60.

Da questo momento la procedura comunitaria prevede sei mesi di tempo per permettere agli altri Stati membri di presentare eventuali domande di opposizione. Trascorso questo periodo la Mela Rossa Cuneo Igp sarà iscritta nel registro ufficiale europeo delle Dop e Igp.

Fonte: Mipaaf

 

 

Lombardia
Terremoto, gravi danni in provincia di Mantova

Anche l'agricoltura lombarda fa i conti dei danni causati dal terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna nella notte di domenica del 20 maggio.

"La provincia di Mantova in particolare è stata colpita duramente" ha commentato lassessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani.

"Molte decine di aziende agricole hanno segnalato danni alle strutture e alle cascine, spesso veri gioielli storico-monumentali - spiega l'assessore - in alcuni casi si tratta di lesioni, in altri di inagibilità completa delle costruzioni. Molti caseifici hanno subito gravi danni (l'area interessata è zona di produzione del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano), con diverse migliaia di forme in stagionatura che sono rovinosamente crollate a terra e che potrebbero non essere più marchiabili come formaggio Dop".

A questo proposito, prosegue De Capitani, "alcuni caseifici sono stati obbligati a sospendere la consegna del latte prodotto dalle aziende agricole, per la necessità di intervenire sugli impianti danneggiati, ed è stato quindi necessario dirottare altrove, con gli inevitabili disagi, il latte che comunque viene prodotto giornalmente presso gli allevamenti".

"Verifiche sono in corso anche presso le strutture di trasformazione e commercializzazione di tutte le altre filiere agricole della provincia - conclude l'assessore - In questo momento i Vigili del Fuoco stanno compiendo gli accertamenti sulla agibilità delle strutture nelle aziende agricole, negli impianti di trasformazione industriale e nelle cooperative. Da ultimo, sono già in corso ricognizioni sulle infrastrutture di bonifica e di irrigazione, molto delicate proprio nel territorio mantovano, che potrebbero essere state danneggiate dai movimenti sismici"

Fonte: Regione Lombardia

 

Marche
'Cantine aperte', dai produttori acquisti diretti di vino per 50 milioni

"'Cantine aperte' rappresenta un momento importante di promozione di un settore dove proprio la vendita diretta del vino in cantina ha superato quota 50 milioni di euro". A sottolinearlo è la Coldiretti Marche in occasione della presentazione ad Ancona della manifestazione, giunta alla sua ventesima edizione. 

La spesa dai circa mille produttori che commercializzano il proprio vino sul territorio marchigiano fa registrare un aumento lieve ma importante. Secondo un sondaggio effettuato dalla Coldiretti a livello nazionale, ben sette italiani su dieci hanno acquistato almeno una volta dal produttore. Il 33 per cento, in particolare, ha comprato il vino nei mercati degli agricoltori, il 27 per cento nelle aziende agricole o in cantina, il 6 per cento in un punto vendita gestito direttamente dal produttore (negozio, bottega, sagra, ecc.) e il 4 per cento in un sito internet gestito direttamente dal produttore. Ma il vino made in Marche continua ad imporsi anche sui mercati esteri. Nel 2011 ha oltrepassato i 45 milioni di euro in valore, il 10 per cento in più rispetto a un 2010 in cui aveva già fatto segnare uno storico record.

Fonte: Coldiretti Marche