Con una storica decisione la Commissione sulla sicurezza alimentare mondiale (Cfs) ha adottato l'11 maggio 2012 a Roma un vasto corpo di linee guida globali volte ad aiutare i governi a tutelare i diritti di proprietà e di accesso alle terre, alle foreste e alle risorse ittiche delle popolazioni.

Le nuove direttive volontarie per una governance responsabile dei regimi di proprietà applicabili alla terra, alla pesca e alle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale tracciano i principi e le pratiche a cui i governi possono far riferimento nell'amministrare i diritti di proprietà sulla terra e sulle risorse.

Le linee guida sono il frutto di un inclusivo processo di consultazioni iniziato dalla Fao nel 2009 e poi ultimato dai negoziati intergovernativi coordinati dal Cfs, che hanno visto la partecipazione di rappresentanti governativi, delle organizzazioni della società civile, del settore privato, delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico.

Lo scopo delle direttive è quello di promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile migliorando la garanzia dei diritti di accesso alle risorse di terra, forestali e ittiche e proteggendo i diritti di milioni di persone spesso in condizioni di estrema povertà.

 

Una svolta di portata storica 

"Garantire alle popolazioni povere e vulnerabili sicurezza ed equità nei diritti di accesso alla terra e alle altre risorse naturali è una condizione indispensabile nella lotta contro la fame e la povertà - ha dichiarato il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva - E' una svolta storica. Ora abbiamo una visione comune, un punto di partenza che aiuterà a migliorare le spesso terribili condizioni dei poveri e degli affamati".

Gran parte del dibattito pubblico ultimamente si è incentrato sul fenomeno del cosiddetto 'accaparramento delle terre', affrontato nelle linee guida.

Se da una parte le direttive riconoscono che gli investimenti responsabili da parte del pubblico e del privato sono indispensabili per migliorare la sicurezza alimentare, esse raccomandano anche che vengano messi in atto meccanismi di tutela che preservino i diritti di proprietà delle popolazioni locali dai rischi derivanti dalle acquisizioni di larga scala, e che difendano i diritti umani, i mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare e l'ambiente.

Graziano da Silva ha notato che esistono sistemi di investimento che non si traducono necessariamente in acquisizioni di terre su larga scala, e "sono tali modelli alternativi che dovrebbero essere sostenuti. Gli investimenti dovrebbero anche promuovere obiettivi di politica nazionale quali il miglioramento della sicurezza alimentare locale, l'eradicazione della povertà, la creazione di posti di lavoro, nonché creare vantaggi per il Paese e la sua gente, in particolare i poveri e i più vulnerabili".

 

Le linee guida affrontano una vasta gamma di questioni, tra cui:

· Il riconoscimento e la protezione dei legittimi diritti fondiari, anche nei sistemi informali

· Migliori pratiche per la registrazione e il trasferimento dei diritti fondiari

· Garantire che i regimi amministrativi di proprietà siano concretamente ed economicamente accessibili

· Una corretta gestione degli espropri e la restituzione delle terre a coloro che ne sono stati forzatamente privati in passato

· I diritti delle comunità indigene

· Assicurare che gli investimenti fondiari avvengano in maniera responsabile e trasparente

· I meccanismi di risoluzione delle dispute sui diritti di proprietà

· Gestire il problema dell'espansione delle aree urbane verso le campagne

"Alcune delle questioni che le direttive volontarie affrontano risalgono addirittura a secoli addietro. Il fatto che tali linee guida affrontino queste vecchie questioni irrisolte così come problematiche assai più recenti è ciò che le rende tanto importanti," afferma Graziano da Silva.

 

Le prossime iniziative

Starà ora ai Paesi che hanno adottato le linee guida di metterle in pratica realmente, afferma Yaya Olaniran, attuale presidente del Cfs. "Questi cambiamenti non si avranno da un giorno all'altro. Ma sappiamo anche, come emerso dalle ampie consultazioni alla Fao e dai negoziati condotti dal Cfs, che esiste un grande sostegno a tali direttive. L'approvazione da parte del Cfs conferisce loro legittimità e forza" ha concluso.

Il direttore generale della Fao Graziano da Silva ha aggiunto che l'Organizzazione è pronta ad offrire supporto e assistenza ai Paesi nell'adeguarsi alle direttive ed attuarle.

Da parte sua, il Cfs si concentrerà ora sulla questione degli investimenti agricoli responsabili in generale. La Commissione sta attualmente programmando un round di consultazioni di durata annuale, previsto iniziare ad ottobre, che dovrebbe portare alla stesura di un corpo di principi guida per gli investimenti agricoli responsabili al più tardi nel 2013.

 

Confeuro: 'Positivi passi in avanti'

"Un primo importante passo". Così il presidente nazionale di Confeuro, Rocco Tiso, ha commentato la notizia dell'approvazione delle linee guida.

Tiso ha ricordato che fino ad ora, e soprattutto durante il crollo dei prezzi dei terreni agricoli tra il 2007 e il 2008, il fenomeno del land grabbing si è esteso a dismisura arrivando a riguardare più di 227 milioni di ettari, ed è per questo che queste linee guida assumono una particolare rilevanza. "Anzitutto perché si evidenzia un problema che rischia di pregiudicare il futuro di migliaia di persone – ha concluso Tiso – e in secondo luogo perché comincia finalmente la possibilità di discutere seriamente su come debellarlo".