"E' un grave errore proporre una riforma del lavoro accessorio che modifica il regime dei buoni lavoro (voucher) senza ascoltare il parere dei rappresentanti del settore agricolo dove sono nati e si sono affermati con circa il 25% del totale degli utilizzi". 

E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è già incomprensibile il motivo per cui l'agricoltura che occupa 1,2 milioni di persone non sia stata invitata al tavolo, ma diventa inaccettabile il fatto che vi si discutano proposte che danneggiano pesantemente il settore. 

Le linee di intervento sulla disciplina delle tipologie contrattuali sembrano prevedere, rileva la Coldiretti, la corresponsione di un voucher su base oraria nonché una restrizione delle attuali casistiche che ridurrebbero notevolmente le opportunità per il settore agricolo. 

"Il documento - conclude la Coldiretti - contiene anche un possibile intervento restrittivo nei confronti dei rapporti di lavoro a tempo determinato che rappresentano il 90% di quelli agricoli". Lo strumento dei voucher è stato introdotto per la prima volta in occasione della vendemmia 2008 (agosto) e poi esteso ad altre figure di lavoratori ed altre attività, anche se i maggiori utilizzatori restano i lavoratori agricoli.