L’Anno internazionale delle cooperative dovrà essere l’occasione per rafforzare il cooperativismo agricolo europeo: l’ha annunciato Cogeca, l’associazione che riunisce le cooperative agricole a livello comunitario, durante il lancio ufficiale dell’iniziativa Onu per il 2012.

Una conferenza a Bruxelles, organizzata da Cooperatives Europe, è stata l’occasione per presentare le iniziative di promozione di un modello che, oltre all’agricoltura, interessa anche svariati altri settori: quello bancario, le abitazioni, l’industria e i servizi, la vendita al consumo. Una realtà che coinvolge 123 milioni di cittadini soci e 5,4 milioni di dipendenti a livello europeo, un miliardo di membri su scala globale.

 

Gli obiettivi settoriali

Nel settore agricolo, l’obiettivo è da inquadrare all’interno della riforma della Pac (Politica agricola comune), di cui le istituzioni europee stanno discutendo in questo momento e che dovrà essere siglata entro il 2013.
"Le grandi organizzazioni della distribuzione squilibrano il mercato – ha sostenuto Luis Manuel Capoulas Santos, deputato relatore per la Pac -, per riequilibrare la catena del valore bisogna assolutamente puntare sul rafforzamento delle cooperative, che è essenziale per il futuro dell’agricoltura”.
Il parlamentare socialista ha poi lanciato un appello all’organizzazione che rappresenta la categoria a presentare delle proposte e contribuire con consigli “per definire un compromesso che rafforzi questo modello”, da consegnare alla Pac del futuro.

“Gli agricoltori ricevono solo una piccola parte di ogni euro speso dal consumatore - gli ha fatto eco Pekka Pesonen, segretario generale di Copa-Cogeca -, lo sviluppo delle cooperative è più che mai necessario per concentrare maggiormente l'offerta e far sì che chi produce ottenga ricavi più elevati dal mercato”.

 

Gli obiettivi generali

Per promuovere le cooperative, obiettivo condiviso anche dagli altri settori che utilizzano questo modello, il primo passo è il riconoscimento legislativo della peculiarità di questa struttura economica, ad esempio attraverso la concessione di benefici fiscali.

Ma non solo: un’altra iniziativa può essere la revisione delle regole di concessione di appalti, tramite la ricomprensione, nei criteri di valutazione dei bandi, degli elementi etici e sociali propri alla struttura dei partecipanti alla gara.

L’Anno internazionale delle cooperative sarà anche l’occasione per rilanciare la modifica dello Statuto che le regola, per semplificare le procedure e, così facendo, promuovere la nascita di nuove strutture a livello europeo.

 

Etienne Pflimlin, co-presidente di Cooperatives Europe

 

La cooperativa e la crisi

“Nell’attuale crisi economica, dobbiamo guardare alle cooperative come a un modello”, è il punto di vista della parlamentare Pervenche Berès. “Innanzitutto - ha spiegato -, hanno saputo attraversare indenni la tempesta economica, riuscendo spesso anche a creare occupazione, nonostante le avverse condizioni di mercato”.

I dati supportano la sua tesi: a livello italiano, ad esempio, le cooperative riunite nella Legacoop hanno visto i propri dipendenti aumentare del 9,3% negli ultimi 4 anni; parallelamente, tra il 2009 e il 2011, l’impiego ha registrato un +5,5% nelle strutture affiliate a Confcooperative: un dato concreto, in totale, di 70mila nuovi posti di lavoro.
Per la deputata socialista, la loro struttura di economia sociale, solidale e con obiettivi di lungo termine, è l’antitesi di quella visione a corto raggio che domina la realtà economica e che ha tanta responsabilità nell’aver determinato l’attuale congiuntura.
Non solo: “Nella crisi che viviamo – incalza -, la questione della governance è centrale. In questo senso, la gestione democratica all’interno della cooperativa è un modello esemplare”.