Ha avuto luogo a Firenze, il 23 marzo scorso, presso l’Accademia dei Georgofili, l’apertura del LXIII Anno Accademico dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, la più importante istituzione italiana in campo vitivinicolo.
Per l’occasione, l’Accademia ha ospitato l’illustre professore Louis Ignarro, ordinario di Farmacologia presso Ucla School of Medicine di Los Angeles, dipartimento di Medicina e Farmacologia Molecolare, Premio Nobel 1998 per la Fisiologia e la Medicina per la scoperta della molecola NO (ossido nitrico), modulatore fisiologico del tono vascolare.
Il professore Ignarro, la cui presenza è stata consentita grazie alla collaborazione con la Fondazione Menarini, ha quindi tenuto una interessante e vivace prolusione sul tema “L’ossido nitrico e i meccanismi patogeni coinvolti nello sviluppo delle malattie vascolari: il ruolo dei polifenoli”.
L’NO svolge un’importante funzione di protezione dalle patologie cardiovascolari e per la cura di alcuni tipi di tumore ed è strettamente collegato alla cosiddetta dieta mediterranea, basata su olio d’oliva, cereali, frutta, verdura, pesce e vino in quantità moderate. Tra le sostanze di questo tipo di alimentazione spiccano infatti i polifenoli (contenuti nel vino rosso e nella frutta) che, attraverso l’aumento della sintesi e dell’attività dell’NO, esercitano la loro benefica azione. “Naturalmente, ha aggiunto il professore Ignarro (nato negli USA da padre campano e madre siciliana), un’alimentazione sana è importante ma non basta: occorre anche ridurre in assoluto l’apporto calorico dei cibi e praticare una moderata attività fisica aerobica, come la corsa”.
Prima dell’intervento del professor Ignarro, il presidente della Accademia, professor Antonio Calò ha aperto ufficialmente il LXIII Anno Accademico, illustrando all’Assemblea del Corpo Accademico le attività svolte nel 2010 e presentando quelle previste per l’anno in corso. Inoltre sono stati insigniti 23 nuovi Accademici: cinque ordinari, otto corrispondenti e dieci aggregati.
“In questo 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha detto il professor Calò, anche l’Accademia celebra la ricorrenza nell’ambito delle proprie competenze, perseguendo la valorizzazione di una via italiana al vino, che sia credibile, tipica e originale”
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