L'agricoltura? Non è un settore per giovani, almeno in Europa. Secondo dati Eurostat nell'Ue a 27 solo il 7% degli imprenditori agricoli ha meno di 35 anni, quasi un terzo ha almeno 65 anni e sono circa 4,5 milioni gli agricoltori over 65 e prossimi alla pensione.
I dati sono riproposti in un position paper che il Ceja, il Consiglio dei giovani agricoltori europei, ha inviato al Commissario Ciolos per chiedere, nell'ambito della Pac post 2013, misure reali a sostegno del rinnovamento generazionale del settore.

Le difficoltà principali che i giovani agricoltori e i "nuovi entranti" devono affrontare riguardano l'accesso al credito e alla terra, l'attuale bassa redditività dell'attività agricola, i fattori di rischio, climatico e imprenditoriale, che sempre più dominano il settore.
A causa di questi limiti, secondo la Ceja, i giovani agricoltori dovrebbero ricevere un sostegno aggiuntivo nell’ambito dei pagamenti diretti nel primo pilastro, mentre nel secondo l'Ue dovrebbe stanziare più risorse per il rinnovamento generazionale, attraverso una revisione dei criteri di co-finanziamento tra Unione e Stati membri per il regime nazionale di aiuti all'insediamento per i giovani agricoltori.

La Ceja vuole un sistema in cui i fondi provengano per l’80% dall’Europa, essenzialmente a causa della disomogeneità delle politiche nazionali in materia. Gli aiuti per l’insediamento dei singoli stati hanno infatti un tetto fissato a 70mila euro che sarebbe da abolire, denuncia la Ceja, e che viene applicato in modi diversi a seconda dei Paesi.

La Pac del futuro, sottolinea l’organizzazione, dovrebbe inoltre prevedere misure di agevolazione dell'accesso al credito per i progetti di impresa più innovativi e una rete di collegamento e scambio per l’accesso alle nuove tecnologie basata sul modello dell’Erasmus.

Visto che la Comunicazione della Commissione sulla nuova Pac parla molto in generale di questi temi, senza entrare nel dettaglio, “è necessario stilare uno specifico rapporto – ha detto il presidente della Ceja Joris Baecke nell’ambito di un seminario presso l’Europarlamento – sui giovani in agricoltura, anche per continuare a porre enfasi sulla loro situazione”.

I fondi per l’avvio di nuove attività e per i prepensionamenti sono piuttosto bassi – ha confermato nella stessa sede Aldona Zawjoska, ricercatrice dell’Università di Varsavia – e sono insufficienti a colmare il gap generazionale che esiste tra agricoltori vecchi e nuovi. Nell’Europa a 27 solo il 3% della spesa 2007-2013 per il secondo pilastro della Pac è dedicata agli aiuti per l’insediamento dei giovani”.