Mariangela Cattaneo, coordinatrice del Gie-Gruppo di interesse economico florovivaismo della Cia-Confederazione italiana agricoltori, nonché produttrice ligure di fiori recisi, è stata eletta ieri alla vicepresidenza del Gruppo di lavoro florovivaistico del Copa-Cogeca.
"Si tratta - afferma la Cia - di un importante riconoscimento alla professionalità, ma soprattutto alla forte combattività della Cattaneo, che si è concentrata negli ultimi mesi intorno ad alcune tematiche che oggi caratterizzano la crisi del comparto florovivaistico in Italia ed in Europa".
"L’elezione di Mariangela Cattaneo - alla quale il presidente nazionale Giuseppe Politi ha rivolto felicitazioni e un vivo ringraziamento per il lavoro svolto - è anche un riconoscimento per l’azione portata avanti dalla Cia che si è impegnata in maniera decisa sui problemi del florovivaismo. In tale contesto va ricordato il convegno del giugno scorso a Sanremo, dove fu affrontato il grave malessere delle aziende floricole europee rispetto alla crescente competizione internazionale nel comparto del fiore reciso. E proprio in quell’occasione la neo-vicepresidente del Gruppo di lavoro florovivaistico del Copa-Cogeca denunciò la concorrenza sleale nel settore, sottolineando come la delocalizzazione di aziende, soprattutto olandesi, in Africa ha aumentato enormemente, negli ultimi anni, l’export di rose verso l’Europa a prezzi stracciati, dati i costi produttivi irrisori".
Alla denuncia fu associata anche la richiesta di eliminare almeno le agevolazioni comunitarie di cui queste aziende godono in virtù delle loro delocalizzazioni.
Per non parlare, poi, dell'impegno Cia per il ripristino in Italia del “bonus gasolio” per le serre, la cui eliminazione ha provocato un’impennata dei costi e messo in grande difficoltà i produttori.
In conseguenza all’azione svolta dalla Cia, la commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha invitato il presidente nazionale Giuseppe Politi ad un’audizione su questo problema ed il Copa-Cogeca, pur scontando l’arroccamento contrario di alcuni paesi come l’Olanda e l’Inghilterra, ha deciso, comunque, di predisporre in questi giorni un documento condiviso da destinare alla Commissione europea.
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