"Più agricoltura per sfamare il mondo. La nuova Pac 2013 deve tenere conto delle esigenze di un miliardo di persone che vive nella fame e nella povertà. E, quindi, l'agricoltura europea deve essere sostenuta per affrontare la crisi alimentare e la crescente domanda di cibo. C'è l'esigenza di uno stabile sistema di sostegno della produzione agricola puntando su più produttività e capacità competitive, su un migliore funzionamento dei mercati così da assicurare un'autosufficienza strategica nelle principali produzioni e contribuire a soddisfare la crescente richiesta alimentare mondiale". 

A sostenerlo è il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in occasione della 36° Sessione del Comitato sulla sicurezza alimentare mondiale della Fao e in preparazione del "World food day" fissato per sabato prossimo 16 ottobre. 

"Tradurre in pratica il potenziale che la produzione agricola ha nel ridurre la povertà e la malnutrizione dipende, in gran parte - nota Politi - da quanto è possibile coinvolgere i piccoli produttori in attività produttive e remunerative, sia all'interno che all'esterno dell'impresa agricola. A conferma di quanto potrebbe pesare in termini di impatto il contributo dei piccoli agricoltori, è sufficiente pensare che, secondo i dati della Fao, i piccoli produttori rappresentano il 90% della povertà rurale, con 500 milioni di loro con meno di 2 ettari ciascuno".