"La nuova politica agricola Ue deve concentrare la massima attenzione sul reddito degli agricoltori e, quindi, la riforma post 2013 deve destinare più risorse per il settore e sostegni a chi vive realmente di agricoltura". Lo sostiene il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in occasione della conferenza promossa a Bruxelles dal commissario all'Agricoltura Dacian Ciolos e nella quale verrà presentato l'esito della consultazione pubblica che si è svolta nei mesi scorsi sul futuro della Pac

"Crediamo, tuttavia, che occorre portare avanti da subito azioni concrete per dare risposte agli agricoltori prima del post 2013. C'e' bisogno, infatti, di soluzioni immediate - afferma Politi, che è anche vicepresidente del Copa-Comitato delle organizzazioni agricole europee - che consentano di garantire i redditi e di operare con propulsione sui mercati per fare in modo che i prezzi non subiscano pesanti cadute".

Fai-Cisl: 'Il lavoro dipendente agricolo deve trovare futuro nella Pac'

Il segretario generale della Fai-Cisl, Augusto Cianfoni, intervenendo alla conferenza "Pac post 2013", in cui rappresentato nel suo anche il parere degli altri sindacati italiani Flai-Cgil e Uila-Uil, ha sottolineato che "il lavoro dipendente agricolo deve trovare, nella futura Pac, una integrazione sul piano giuridico nella definizione di popolazione agricola; le aziende agricole debbono essere aiutate a diventare imprese mediante sostegni che ne migliorino la struttura, la dotazione tecnologica e la loro capacità di integrarsi nelle competitive dinamiche associative e cooperativistiche della filiera; gli aiuti vanno condizionati al rispetto delle leggi sulla sicurezza alimentare, delle normative sociali e dei contratti di lavoro; inoltre, va rafforzato il secondo pilastro, quello sullo sviluppo rurale a favore di una pertinente politica per la montagna, per le risorse idriche e per la forestazione".