E' ormai drammatica in Toscana la situazione nella quale versano centinaia di imprese agricole, floricole e vivaistiche che producono sotto serra. Lo denuncia la Cia Toscana dopo i recenti e vertiginosi aumenti del gasolio.

L'andamento stagionale caratterizzato da basse temperature – dice la Cia Toscana - ha reso necessario intensificare il ricorso al riscaldamento delle serre, con il conseguente aumento di consumi di carburanti. All'aumento dei consumi, e quindi dei costi, si aggiunge il permanere dello stato di totale incertezza nel quale operano ormai da mesi le imprese agricole e i loro abituali fornitori di carburanti. 

"E' una situazione ormai divenuta inaccettabile - afferma Valentino Vannelli, vicepresidente di Cia Toscana - alla quale occorre porre rimedio se non si vuole che le imprese finiscano per indebitarsi ulteriormente, o per chiudere. Nei mesi scorsi – prosegue Vannelli – a seguito della decisione della Commissione europea che aveva dichiarato illegittima la riduzione dell'accisa sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre, l'Agenzia delle Dogane aveva diramato una circolare nella quale confermava tale parere, con la conseguenza che le ditte fornitrici di gasolio agricolo iniziavano ad effettuare le forniture senza praticare l'agevolazione".

Tutto ciò – sottolinea la Cia Toscana - avveniva mentre il governo confermava per il 2009 tale agevolazione e il ministro Zaia, forte anche della condivisione delle regioni, presentava ricorso alle autorità comunitarie.

Commenta Vannelli: "A questo punto il pasticcio era avvenuto: da una parte il legislatore italiano confermava un'agevolazione mentre, dall'altra, un ente dello Stato adottava la decisione comunitaria". Nella querelle, tutta “italiota” – aggiunge la Cia regionale -, interveniva nuovamente il ministro Zaia per farsi interprete delle proteste della parte agricola. Da allora: il niente. Anzi, solo caos, incertezze e migliaia di serricoltori che pagano. "La situazione è insostenibile – spiega Valentino Vannelli - e se nei prossimi giorni non interverranno novità (sarebbe sufficiente una circolare di rettifica diramata dall'Agenzia delle Dogane) non resterà che attivare tutte le forme di protesta necessarie".