“Il maxiemendamento alla Finanziaria 2010 approvato dalla Commissione bilancio della Camera che prevede il rifinanziamento del Fondo di solidarietà per il prossimo triennio e la copertura dei fabbisogni di spesa degli anni precedenti, rappresenta una misura importante per il mondo agricolo, seppure ottenuta con un forte apporto delle risorse derivanti dall’art. 68 della Pac e da introiti a valere sulle entrate del cosiddetto scudo fiscale, ancora non quantificabili”. 

Lo ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini alla vigilia del voto in aula. “Positiva anche la proroga delle agevolazioni contributive per le imprese operanti nelle aree svantaggiate fino al 31 luglio 2010 - ha rilevato Gardini - ma rimane il problema di trovare la copertura per i restanti mesi dell’anno. Tali misure sono tuttavia insufficienti rispetto alla grave crisi dell’agricoltura: ci vogliono altre risorse su obiettivi chiari, a partire da quelle necessarie per far partire i contratti di filiera, al momento privi di sostegni finanziari. Inoltre siamo ancora lontani dalle necessarie misure organiche, soprattutto di carattere strutturale, che servono a ridare fiducia agli imprenditori agricoli e alle loro cooperative”.

Il presidente Gardini sottolinea al riguardo come di recente “lo stesso ministro Zaia aveva annunciato un piano anti-crisi invitando ciascuna Organizzazione di rappresentanza a far conoscere le proprie proposte. Fedagri-Confcooperative ha avanzato le proprie priorità nel quadro di un ridisegno della politica agricola ed agroalimentare ma a tutt’oggi non è stato aperto alcun confronto”. 

“Chiediamo pertanto - conclude il presidente Gardini - che sia attivato con urgenza un tavolo di discussione tra il ministro e le Organizzazioni della filiera agroalimentare finalizzata alla costruzione di una rinnovata politica che faccia perno sui produttori per accrescere la competitività del sistema Italia con provvedimenti innovativi e condivisi.

I nodi irrisolti sul tappeto sono tanti e richiedono riforme coraggiose. In questo quadro la cooperazione rivendica un ruolo strategico con particolare riguardo ai processi di concentrazione e qualificazione dell’offerta, nonché all’esigenza di investire nell’accrescimento dell’esportazione del made in Italy alimentare”.