'L’agricoltura biologica ha avuto un grande merito indiretto, quello di aver dato vita ad una svolta culturale e ad un cambiamento della mentalità di chi fa agricoltura, dal momento che oggi anche l’imprenditore che non fa biologico va nella direzione di una agricoltura sempre più sostenibile'.
Lo ha detto il presidente di Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni durante il convegno 'Il biologico: un fattore di sviluppo per l’agricoltura italiana', che si è svolto oggi presso la sede della Cooperativa La Primavera, a Campagnola di Zevio, Verona.
'Il convegno, il cui obiettivo è stato di fare il punto sulla situazione del settore bio e sulle potenzialità economiche e i vantaggi dell'ortofrutticoltura biologica, è stato organizzato in occasione della ricorrenza dei venti anni dalla nascita della cooperativa La primavera, nella quale', ha spiegato Bruni, 'i due valori del biologico e della cooperazione hanno dato vita un connubio di successo. Se non ci fosse stata la cooperativa Primavera, l’agricoltura biologica veronese non si sarebbe mai sviluppata. Va riconosciuta quindi tutta la forza e il valore della cooperazione agricola, non solo ortofrutticola, della provincia di Verona'.
Il presidente Bruni si è anche soffermato sul 'valore' del biologico quale 'rispetto della natura', che è stato richiamato durante la Santa Messa dal Vescovo di Verona Giuseppe Zenti.
'Se è vero che, pur nella grave crisi economica che stiamo vivendo, il comparto del biologico sta tenendo mostrando anzi in leggera crescita, vuol dire che è un ambito economico di modernità, che risponde alle esigenze del consumatore sempre più colto ed evoluto e che è sostenuto e portato avanti da imprenditori prevalentemente più giovani di coloro che praticano l’agricoltura tradizionale'.