“A L’Aquila il messaggio che è passato, e che ha fatto sì che tutti i partecipanti al G8 si trovassero d’accordo sulle questioni di fondo, firmando sette documenti conclusivi, è che per risolvere i grandi nodi della politica e dell’economia internazionale non basta avanzare soluzioni tecniche, ma bisogna trovare principi condivisi che guidino il nostro agire, quella bussola ideale e di valori che già Benedetto XVI ha indicato nell’ultima enciclica. Ne è esempio evidente la Dichiarazione congiunta sulla Sicurezza alimentare firmata da 40 delegazioni, che incardina molte delle linee guida già presenti nel documento conclusivo del vertice agricolo di Cison di Valmarino”.
Così il ministro delle Politiche alimentari e forestali Luca Zaia, all’indomani della chiusura del Vertice G8 dei Capi di Stato e di Governo dell’Aquila.
“Già nel documento di Cison – ha detto Zaia – avevamo ribadito che per combattere fame e povertà non è più sufficiente erogare aiuti a pioggia, rimanendo confinati a una inefficace logica assistenzialista. Occorre rimettere al centro l’agricoltura, aumentando la produzione agricola e migliorando la qualità delle produzioni. Solo così si dà a tutti, in particolare ai Paesi in via di sviluppo, la possibilità di avere accesso ad alimenti salubri e nutrienti. Questo concetto viene ripreso nella dichiarazione dell’Aquila, che eroga come pure la necessità di potenziare lo sviluppo rurale attraverso un maggiore sostegno alla ricerca, all’innovazione, all’istruzione e alla creazione di infrastrutture nelle aree rurali”.
 
“A Cison, come a L’Aquila – ha continuato il ministro –, sono gli agricoltori a tornare protagonisti del settore agricolo. A Cison, come a L’Aquila, si vuole puntare sui piccoli coltivatori, sulle famiglie agricole, sulle donne, sui giovani, per una agricoltura sostenibile che difenda le identità produttive e si sviluppi in armonia con l’ambiente e nel rispetto della biodiversità. A Cison, come a L’Aquila, si ribadisce l’impegno a studiare i fattori che possono incidere sulla volatilità dei prezzi e a lottare contro ogni forma di speculazione sul cibo. Il valore che abbiamo espresso nel documento del Vertice agricolo, e che trova eco nella Dichiarazione de l’Aquila, è che la terra, e i frutti della terra, non sono una merce come un’altra.”
“Nella dichiarazione firmata ieri si accoglie inoltre l’indicazione contenuta nel documento di Cison riguardo alla necessità di riformare il sistema di governance, nazionale ed internazionale. Anche in questo caso, è l’etica a dover indicare la strada da seguire, e da lì bisogna partire per trovare le strategie con cui realizzare concretamente quelle riforme”.


“Aumento della produzione agricola, sviluppo delle economie agricole regionali e familiari, aiuti al microcredito, potenziamento delle competenze e delle infrastrutture, miglioramento nella gestione delle risorse idriche, riforma delle istituzioni internazionali, monitoraggio dei prezzi: questi sono alcuni degli strumenti operativi, già delineati a Cison, con cui combattere la fame e garantire la sicurezza alimentare in tutto il mondo. Dietro tutto questo, però, c’è la volontà, finalmente condivisa dai principali leader mondiali, di rimettere al centro dell’agenda i temi etici e da quelli farsi guidare nelle scelte politiche”.