'C’è bisogno di un ammodernamento e di una reale innovazionenel sistema delle norme di intervento pubblico nel settore agroalimentare. Occorre un veroe proprio cambio di marcia, che riteniamo possa essere compatibile con le pur ridottefinanze pubbliche'.
Questo l’appello espresso dai rappresentanti delle organizzazioni cooperative agricole nelcorso di una audizione in commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sul sistemadi finanziamento delle imprese agricole.
'Vogliamo evidenziare', si legge nel testo dell’audizione presentata alla Camera, 'che laquestione dei tempi è decisiva e che occorre superare la lentezza esasperante che c’è nelnostro Paese sia per il funzionamento degli strumenti di finanziamento in vigore sia perriconoscere e analizzare i problemi su cui intervenire. Si corre il rischio che iprovvedimenti siano di fatto superati dalla realtà'.
In tema di finanziamento alle imprese agricole, le organizzazioni cooperative hanno tral’altro messo in evidenza come lo strumento dei Contratti di filiera, già previsti dalla legislazione nazionale, siano al momento pressoché privi di dotazione finanziaria certa enon attivabili al Nord.
Quanto al Fondo per la ristrutturazione di imprese in difficoltà, previsto dalla Ue e istituito nel nostro paese nel 2005, nel testo in bozza del DM in corso di approvazione presso il ministero dello Sviluppo Economico, i criteri previsti non consentono alle imprese agroalimentari di accedere alle risorse.
Alle Organizzazioni cooperative (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, AGCIAgritale ASCAT-Unci) aderiscono circa sei mila cooperative, che hanno 866 mila soci conferitori ed esprimono un fatturato di più di oltre 32 miliardi di euro, con più di 90 mila addetti: sono i dati contenuti nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio della cooperazione agricola istituito presso il Mipaaf nel nostro Paese.
Complessivamente la cooperazione controlla il 35% della PLV (Produzione Lorda Vendibile)agricola e il 24% del fatturato totale del settore alimentare. In molti settori le cooperative sono leader: basti pensare che nella classifica delle prime 50 imprese agroalimentari italiane figurano 10 cooperative.