Una ricchezza produttiva - oltre il kiwi, anche nocciole, pomodoro, zucchine - che tuttavia ha bisogno di sviluppare sinergie e strategie di innovazione per essere realmente competitiva sul mercato. Se ne è parlato al Forum sulla cooperazione agroalimentare nel Lazio svoltosi a Sabaudia (Latina). Nel suo intervento di apertura il presidente di Fedagri-Confcooperative Latina Claudio Filosa ha evidenziato come "la separazione dei luoghi di produzione con i luoghi di commercializzazione e il fatto che le fasi di post-produzione vengano prevalentemente realizzate fuori dalla nostra provincia fa sì che solo una parte del reddito della filiera ortofrutticola vada a beneficio del tessuto produttivo locale".
Al Forum è intervenuto anche il presidente nazionale di Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni, che ha sottolineato come "la scelta di investire nella crescita dimensionale delle imprese e nei processi di aggregazione - al fine di aumentare la capacità di investimenti e la propensione alla internazionalizzazione - continua ad essere la strada principale da percorrere per offrire a tutte le cooperative una opportunità di rimanere sul mercato. Occorre garantire risposte certe ai produttori associati mantenendo una economia reale e diffusa sui territori in cui la cooperazione è presente".
A Fedagri Lazio aderiscono circa 200 cooperative (di cui 50 nella Provincia di Latina) con un fatturato aggregato che nel 2008 ha superato i 315 milioni di euro. Quasi il 10% dei soci non ha più di 30 anni di età; più in generale, il 65% dei soci non ha più di 50 anni. La mutualità prevalente si attesta all’84,8% e raggiunge punte del 90% nel settore olivicolo e nel lattiero-caseario.
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Fonte: Fedagri-Confcooperative