Complice il Vinitaly, che si è svolto a Verona dal 2 al 6 aprile, il vino è stato l’indiscusso protagonista dell’informazione agroalimentare degli ultimi giorni. Già dal primo aprile si è iniziato a parlare di vino e di territorio con un’intervista al ministro dell’Agricoltura pubblicata su “La Stampa” e sempre nello stesso giorno il “Corriere della Sera” ha dedicato un ampio servizio al mercato del vino, che sta vivendo in Francia qualche momento di preoccupazione per gli investimenti sui “futures” dei rossi. Anche dagli Usa si segnalano avvisaglie di qualche problema che potrebbe riguardare i vini che “La Repubblica” del 2 aprile definisce “di lusso”. Mentre in Italia un’indagine promossa dalla Cia e riportata da "Il Campanile" del 2 aprile, conferma che gli italiani danno le loro preferenze ai vini di qualità, specie se in presenza di un buon rapporto con il prezzo. Il tema del rapporto fra prezzo e qualità è anche al centro di un’indagine pubblicata su “Il Mondo” in edicola il 3 aprile, dove si mettono in evidenza i risultati raggiunti dalle più importanti aziende vitivinicole della Penisola. Ma è in generale tutto il settore che si è presentato al Vinitaly che può vantare una buona “solidità”, come sottolinea “Avvenire” del 4 aprile, una situazione che viene confermata anche da “Milano e Finanza” dello stesso giorno con un titolo certamente indovinato: “Per Bacco, la crisi non c’è”. Una conferma viene anche dal record di affluenza al Vinitaly, puntualmente registrato dal quotidiano veronese “Arena” del 6 aprile. Al Vinitaly è poi dedicato uno “speciale di “Finanza e Mercati” del 7 aprile che si apre con un resoconto dei successi raggiunti da quest'ultima edizione.
Anche sul settore enologico si addensa però qualche ombra, è il caso delle nuove denominazioni di origine che potrebbero portare ad una sorta di “crisi di identità” per i vini Igt, come sottolinea “Il Sole 24 Ore” del 2 aprile parlando della riforma della Ocm del settore, che prevede fra l’altro anche nuove risorse per la promozione. E’ sempre “Il Sole 24 Ore” ad occuparsi di quest’ultimo argomento, riportando le dichiarazioni del ministro Zaia, secondo il quale è necessario mettere a punto delle regole per evitare di sprecare risorse.
Ancora quote latte
Nemmeno il Vinitaly è riuscito però a “mettere in ombra” l’altro protagonista delle cronache agroalimentari di questi giorni: le quote latte. Mentre la “La Provincia” del 2 aprile annuncia come una vittoria l’esito della vicenda parlamentare (si veda in proposito anche quanto riportato su Agronotizie di questa settimana), da “Il Resto del Carlino” del 6 aprile giunge notizia che le Regioni faranno ricorso alla Corte Costituzionale per opporsi alle decisioni prese dal Parlamento. Forse “La Stampa” del 5 aprile, parlando di pace per le quote latte, ha peccato di eccessivo ottimismo. Intanto su “Il Sole 24 Ore” e su “Italia Oggi” del 2 aprile si possono leggere i dettagli sui criteri di ripartizione delle nuove quote.
In tema di allevamenti, dopo le quote, si torna a parlare di bufale e questa volta non è la diossina nel latte a fare paura, ma la presenza di somatotropina, un ormone il cui uso in Italia non è consentito, ma che non determina alcuna conseguenza per chi consuma i prodotti ottenuti dalle bufale trattate. Ne dà notizia Il “Corriere della Sera” del 3 aprile, mentre “Il Mattino” del giorno seguente si premura di sottolineare l’assenza di rischi per il consumatore.
Olio e cereali
Dalle bufale vere all’olio “bufala” denunciato dalle pagine de “La Discussione” del 5 aprile dove si dà conto dei casi più recenti di frodi in merito alla qualità e alla provenienza dell’olio commercializzato. Fortunatamente per l’olio si avvicina la scadenza di luglio, mese nel quale tutte le bottiglie commercializzate nella Ue dovranno riportare, come ricorda “Il Sole 24 Ore” del 3 aprile, l’indicazione delle provenienza della materia prima. Ma bisogna poi fare i conti con la grande distribuzione organizzata che, secondo quanto riporta “Il Tempo”, non dà sufficiente spazio agli olii Dop. Se per l’olio sembrano avvicinarsi comunque tempi migliori, quanto meno sotto il profilo della tutela della qualità, il mercato dei cereali è sballottato fra le tendenze all’aumento sui mercati Usa, dove si riduce la produzione e si mettono i campi a riposo (“Il Sole 24 Ore” del 4 aprile) e la caduta delle quotazioni rilevate da Ismea come si può leggere sempre su “Il Sole 24 Ore”. Dagli Usa arriva anche la notizia degli “swap” sui cereali, strumenti per offrire al settore agroindustriale un antidoto alle bolle speculative e alle difficoltà del credito. I dettagli sono riportati su “Il Sole 24 Ore” del 7 aprile. Buone notizie intanto per i maiscoltori del bresciano che dalle colonne di “Brescia Oggi” del 3 aprile hanno appreso che potranno disporre di un servizio di controllo gratuito dei campi di mais per la prevenzione della diabrotica.