'Bene ha fatto il sindaco di Lucca ad impedire l’apertura di nuovi ristoranti etnici e fast food nella cinta muraria della sua città. Non è una battaglia contro qualcosa o qualcuno ma a difesa del nostro territorio e della nostra agricoltura'.
Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia commenta con alcuni giornalisti la delibera adottata dal comune di Lucca.  'Se i nostri ragazzi mangiano una fetta di prosciutto o di salame Dop', ha proseguito Zaia, 'oltre ad alimentarsi coltivano la cultura del loro Paese e del loro territorio. Abbiamo a disposizione 4.500 prodotti tipici. Ognuno di questi rappresenta la cultura e la storia di un tratto del nostro paese. I nostri giacimenti culturali sono anche giacimenti enogastronomici'.
'Credo che in fondo il Sindaco di Lucca sia un mio allievo. Il filone', aggiunge il ministro, 'su cui lavora è il mio. Ben vengano questo tipo di iniziative'.
'E' certamente possibile conciliare le esigenze dei ristoranti etnici', ha aggiunto Zaia, 'con quelle della nostra agricoltura. Basterebbe che i loro cuochi usassero i prodotti di prossimità che hanno a disposizione sul nostro territorio. Non vedo perché', ha aggiunto il ministro, 'non si possa preparare il riso alla cantonese con le nostre uova, il nostro prosciutto e una delle straordinarie varietà di riso che crescono nel nostro territorio'.
'Perché non preparare il kebab con agnello, manzo o pollo delle nostre fattorie? Ne guadagneremmo tutti in salute sia per la bontà dei prodotti che', ha concluso, 'per il risparmio di carburante che ne deriverebbe. Non è possibile che per ogni caloria ingerita ce ne siano decine o addirittura centinaia bruciate per il trasporto'.