Per quanto concerne la modulazione l'impatto della misura è stato sensibilmente ridimensionato rispetto alla proposta della Commissione europea, raccogliendo le preoccupazione manifestate dall'Italia che ha sottolineato l'esigenza di non ridurre eccessivamente gli aiuti diretti destinati ai produttori in una fase di mercato contraddistinta da notevoli elementi di incertezza.
La modulazione introdotta dall'accordo ammonterà pertanto al 5% rispetto all'8% della proposta iniziale per lo scaglione di base tra 5 mila e 300 mila euro. Un'aliquota del 4% è inoltre prevista in aggiunta per gli aiuti superiori a 300 mila euro.
Nella misura prevista dall'accordo la modulazione appare positiva e consentirà di varare nuove misure nell'ambito dello Sviluppo Rurale finalizzate a consentire alle imprese di affrontare in modo adeguato le nuove sfide del mercato.
Per quanto concerne le quote latte l'Italia ottiene un trattamento ad hoc che consentirà al nostro Paese di attribuire immediatamente ai produttori l'intero aumento di quota del 5% che gli altri Paesi potranno assegnare nell'arco di 5 anni.
L'accordo ha previsto, inoltre, una revisione del metodo di calcolo della materia grassa nel regime delle quote che comporterà per l'Italia la possibilità di un aumento produttivo prossimo all'1%.
Complessivamente l'aumento di cui potrà usufruire l'Italia ammonta a circa 620 mila tonnellate, che consente di coprire ampiamente i quantitativi prodotti in esubero rispetto alla quota nazionale e per la prima volta dopo molti anni l'Italia si troverà nelle condizioni di produrre senza l'incubo delle ingenti multe per il superamento della quota.
Nel contesto dell'aumento delle quote, al fine di dissuadere eventuali futuri esuberi produttivi, l'importo del prelievo viene aumentato del 50% limitatamente alle campagne 2009/2010 e 2010/2011, per gli esuberi oltre il 6% delle quote nazionali riferite al periodo 2008/2009. 
Infine, nel quadro delle nuove sfide dello Sviluppo Rurale sono state inserite anche le misure di accompagnamento per il settore del latte; ciò consentirà di utilizzare le risorse derivanti dalla modulazione aggiuntiva per mirate misure di sviluppo del settore. 
Nel quadro dell'accordo è stato introdotto un regime che consente agli Stati Membri di intervenire con misure specifiche in presenza di problemi settoriali o regionali. 
Il nuovo regime, fortemente richiesto dal nostro Paese, consente di destinare una parte delle risorse previste per gli aiuti disaccoppiati a nuove misure. L'Italia potrà quindi incentivare la qualità o sostenere settori o regioni, con una dotazione di circa 420 Meuro annui dei quali quasi 150 erogabili mediante misure accoppiate.
Nell'accordo finale figura anche una importante modifica all'attuale regime degli aiuti disaccoppiati, che consentirà agli Stati Membri di erogare in altre forme le risorse non richieste dai produttori titolari degli aiuti sopra indicati. Per l'Italia, che ha fortemente richiesto di introdurre questa innovazione nell'accordo finale dell'Health Check, sarà possibile recuperare circa 140 Meuro corrispondenti al valore di titoli non attivati dai produttori. Rispetto alla proposta della Commissione l'Italia ha inoltre ottenuto il reinserimento dell'intervento pubblico per il grano duro e il riso. Nonostante l'impegno della delegazione italiana la Commissione non ha riaperto il dossier relativo al tabacco, che non era all'ordine del giorno dell'Health Check.
RestanoPer quanto concerne la modulazione l'impatto della misura è stato sensibilmente ridimensionato rispetto alla proposta della Commissione, raccogliendo le preoccupazione manifestate dall'Italia che ha sottolineato l'esigenza di non ridurre eccessivamente gli aiuti diretti destinati ai produttori in una fase di mercato contraddistinta da notevoli elementi di incertezza.
La modulazione introdotta dall'accordo ammonterà pertanto al 5% rispetto all'8% della proposta iniziale per lo scaglione di base tra 5.000 e 300.000 euro. Un'aliquota del 4% è inoltre prevista in aggiunta per gli aiuti superiori a 300.000 euro.
Nella misura prevista dall'accordo la modulazione appare positiva e consentirà di varare nuove misure nell'ambito dello Sviluppo Rurale finalizzate a consentire alle imprese di affrontare in modo adeguato le nuove sfide del mercato.
Per quanto concerne le quote latte l'Italia ottiene un trattamento ad hoc che consentirà al nostro Paese di attribuire immediatamente ai produttori l'intero aumento di quota del 5% che gli altri Paesi potranno assegnare nell'arco di 5 anni.
L'accordo ha previsto, inoltre, una revisione del metodo di calcolo della materia grassa nel regime delle quote che comporterà per l'Italia la possibilità di un aumento produttivo prossimo all'1%.
Complessivamente l'aumento di cui potrà usufruire l'Italia ammonta a circa 620.000 tonnellate, che consente di coprire ampiamente i quantitativi prodotti in esubero rispetto alla quota nazionale e per la prima volta dopo molti anni l'Italia si troverà nelle condizioni di produrre senza l'incubo delle ingenti multe per il superamento della quota.
Nel contesto dell'aumento delle quote, al fine di dissuadere eventuali futuri esuberi produttivi, l'importo del prelievo viene aumentato del 50% limitatamente alle campagne 2009/2010 e 2010/2011, per gli esuberi oltre il 6% delle quote nazionali riferite al periodo 2008/2009. 
Infine, nel quadro delle nuove sfide dello Sviluppo Rurale sono state inserite anche le misure di accompagnamento per il settore del latte; ciò consentirà di utilizzare le risorse derivanti dalla modulazione aggiuntiva per mirate misure di sviluppo del settore. 
Nel quadro dell'accordo è stato introdotto un regime che consente agli Stati Membri di intervenire con misure specifiche in presenza di problemi settoriali o regionali. 
Il nuovo regime, fortemente richiesto dal nostro Paese, consente di destinare una parte delle risorse previste per gli aiuti disaccoppiati a nuove misure. L'Italia potrà quindi incentivare la qualità o sostenere settori o regioni, con una dotazione di circa 420 Meuro annui dei quali quasi 150 erogabili mediante misure accoppiate.
Nell'accordo finale figura anche una importante modifica all'attuale regime degli aiuti disaccoppiati, che consentirà agli Stati Membri di erogare in altre forme le risorse non richieste dai produttori titolari degli aiuti sopra indicati. Per l'Italia, che ha fortemente richiesto di introdurre questa innovazione nell'accordo finale dell'Health Check, sarà possibile recuperare circa 140 Meuro corrispondenti al valore di titoli non attivati dai produttori. Rispetto alla proposta della Commissione l'Italia ha inoltre ottenuto il reinserimento dell'intervento pubblico per il grano duro e il riso. Nonostante l'impegno della delegazione italiana la Commissione non ha riaperto il dossier relativo al tabacco, che non era all'ordine del giorno dell'Health Check.
Restano valide pertanto, per tale settore, le decisioni adottate nella riforma del 2004 che prevedono il disaccoppiamento totale del sostegno a partire dal 2010 ed il contestuale trasferimento allo Sviluppo Rurale del 50% della dotazione finanziaria del settore. valide pertanto, per tale settore, le decisioni adottate nella riforma del 2004 che prevedono il disaccoppiamento totale del sostegno a partire dal 2010 ed il contestuale trasferimento allo Sviluppo Rurale del 50% della dotazione finanziaria del settore.

 

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