'E' una vittoria importante per il nostro Made in Italy, simbolo della sicurezza alimentare. Finalmente la Commissione europea ha capito che la nostra battaglia per la difesa delle denominazioni non solo è giusta ma è anche la strada principale per difendere l'identità della nostra agricoltura'. Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia ha accolto la proposta ufficiale di Bruxelles ai 27 Paesi membri d'introdurre obbligatoriamente in etichetta l'origine dell'olio d'oliva vergine ed extra-vergine, indicando anche per le miscele se si tratta di oli di origine comunitaria, oppure di oli di origine non comunitaria.
La nuova regolamentazione, che dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio 2009, farebbe cadere anche il richiamo ufficiale della Commissione europea nei confronti dell'Italia, a cui ha fatto seguito una procedura di messa in mora, che da anni sostiene la richiesta dell'obbligatorietà dell'origine in etichetta.
'Fino a questo momento scrivere che un determinato tipo di olio è Made in Italy significava commettere un'infrazione comunitaria', continua Zaia. 'Con questa iniziativa, l'Europa ci riconosce il primato a livello comunitario nella qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari e un ruolo fondamentale nelle politiche rivolte alla trasparenza e alla garanzia di salute per i consumatori'.
La proposta, che ha già ricevuto un primo via libera dal Comitato tecnico di gestione rappresentato dai 27 Paesi, dovrà essere esaminato dall’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto). L'approvazione definitiva è prevista entro la fine del 2008, mentre le nuove regole dovrebbero entrare in vigore dal prossimo anno.