'I farmer market, i mercatini gestiti direttamente dagli imprenditori agricoli, possono costituire una grande risposta alla speculazione', ha continuato Zaia. 'Il latte viene pagato in azienda 0,40 centesimi al litro e venduto alla grande distribuzione a un euro e 70, un euro e 80. Possiamo dimostrare che il prezzo potrebbe essere inferiore se fosse venduto direttamente alla spina, come si fa in Veneto dove ci sono oltre 100 distributori che vendono il latte a 0,80 centesimi al litro. Ho appena chiesto ai grandi produttori di dare ospitalità ai distributori di latte alla spina nei parcheggi dei supermercati e dei grandi punti vendita. Un'altra proposta riguarda i supermercati: potrebbero vendere alcuni prodotti low cost, in pacchi formato famiglia. Ma si deve trattare di prodotti italiani per difendere la nostra produzione di qualità'.
Sulle possibili cause del caro prezzi, il ministro ha poi spiegato che 'molto è colpa dell'Europa, che ha sbagliato programmazione. I cittadini non sanno che mancano due milioni di tonnellate di latte, mezzo milione di carne, mancano i cereali. I Paesi in via di sviluppo chiedono più alimenti, la Fao ha dichiarato che per risolvere i problemi della fame nel mondo bisognerebbe raddoppiare la produzione agricola'.
Zaia ha inoltre presentato il servizio Sms consumatori, un'iniziativa del Ministero in collaborazione con alcune associazioni Consumatori (Federconsumatori, Adoc, Adusbef, Codacons, Acu, Adiconsum, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino) per conoscere in tempo reale offre informazioni in tempo reale i prezzi medi all'origine, all'ingrosso e al dettaglio di 84 prodotti di prima necessità, come frutta, ortaggi, latte e latticini, carne, pesce. 'Da settembre', ha continuato il ministro, 'sarà possibile ottenere la lista dei farmers markets e dei distributori di latte alla spina più vicini a casa propria'.
Al servizio può accedere chiunque, basta inviare un sms al numero unico per tutti i gestori telefonici 47947, con il solo nome del prodotto d'interesse.
Alla fine il ministro è anche intervenuto sui rapporti dell'Italia con l'Unione europea. 'Il problema non è di orientamento ma di negoziazione', ha detto, 'Siamo uno dei tre Stati membri più importanti: non possiamo subire una politica comunitaria che non tenga conto della nostra vocazione agricola. Abbiamo la necessità di salvare il nostro modello agricolo e di difendere le nostre produzioni con i dazi'.
Un'altra domanda ha riguardato infine la difesa dei prodotti agroalimentari di qualità. 'Abbiamo fatto un grande investimento per le denominazioni', ha concluso il ministro. 'Ne abbiamo oltre 500 solo per i vini e siamo il primo Stato produttore al mondo con 49 milioni di ettolitri. Ma soprattutto abbiamo la necessità di difendere le nostre denominazioni fino in fondo, insegnando ai nostri consumatori ad acquistare prodotti di stagione e del territorio'.