'Servono politiche di promozione per rilanciare il consumo interno in continuo calo (-4,6%) e sostenere il commercio internazionale che ha registrato un crollo, in volume, del 7%, a fronte di una crescita in valore del 9%'. E' quanto sottolinea la Fedagri-Confcooperative che prevede per quest'anno una vendemmia in crescita (+6,8%).
Secondo la Fedagri sul piano quantitativo e' una vendemmia 'Positiva quella del 2008 che prevede una raccolta compresa tra 45 e 46 milioni di ettolitri di vino (+6,8% rispetto al 2007), con dei livelli qualitativi di eccellenza in tutte le regioni'. Allo stesso tempo, la federazione esprime preoccupazione per l'importante calo delle esportazioni in volume (-7%) nei primi mesi dell'anno, nonostante una crescita in valore del 9%. 'La lettura di questi dati', ha commentato il presidente della Fedagri, Paolo Bruni, 'e' univoca. All'estero', ha aggiunto Bruni, 'si continua a bere vino italiano, soprattutto quello di alta qualita' e di fascia alta. e questo e' un aspetto positivo che premia l'impegno dei nostri produttori a puntare da sempre verso la qualita' ma', ha proseguito il presidente della Fedagri, 'ci troviamo davanti ad un dato che fotografa una situazione del tutto nuova, quella per cui a soffrire maggiormente, in questa congiuntura economica sfavorevole a livello globale, saranno soprattutto i prodotti che si collocano nella fascia di prezzo media'. Secondo Bruni 'e' importante quindi intervenire con politiche di comunicazione e promozione che rilancino il consumo interno e che diano sostegno alla domanda estera'.
Per la Fedagri non deve essere inoltre sottovalutata 'la perdita di terreno in termini di quote di mercato registrata dai principali paesi produttori negli ultimi 25 anni. Sebbene sia stato superato il livello di 92 milioni di ettolitri quale somma complessiva delle esportazioni di vino nel mondo nel 2007', ha spiegato Bruni, 'e nonostante l'italia ricopra ancora un ruolo di leader tra i paesi esportatori con una quota di mercato di quasi il 20% a livello mondiale, deve far riflettere che dal 1980 ad oggi, i maggiori paesi europei esportatori (Italia, Francia, Spagna, Germania e Portogallo) abbiano visto ridurre le proprie quote di mercato in modo sostanziale, dal 75,6% al 61,8%, a fronte di un notevole incremento delle esportazioni dei paesi produttori dell'emisfero sud (argentina, cile, sud africa, australia e nuova zelanda) e degli stati uniti, che hanno aumentato la propria quota export dall'1,6% del quinquennio 1981/85 al 28% del 2007. Nonostante un clima incerto in alcune aree della penisola dove l'alternarsi di piogge, grandinate e forti esposizioni solari hanno causato la perdita di parte del raccolto in Lombardia (-20%), Piemonte (-15%), Friuli Venezia Giulia (-10%), Valle d'Aosta (-10%), Umbria (-15%), Campania (-5%) e Sardegna (-20%), buoni incrementi di produzione', sottolinea la Fedagri, 'si registreranno in Sicilia (+40%), Marche (+20%), Abruzzo (+25%), Puglia (+12%), Toscana (+10%), Veneto (+5%), Lazio (+5%), Calabria (+5%), Molise (+5%) e Liguria (+2%) a compensazione delle perdite straordinarie registrate dalla passata vendemmia. Stabili Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Basilicata, i cui volumi del 2008 saranno in linea con quelli del 2007. A livello aggregato', precisa la federazione, 'continua l'andamento negativo della produzione in calo dal 2001 quando in italia si producevano ben oltre 52 milioni di ettolitri'.
'Si tratta di una contrazione dettata dal continuo miglioramento qualitativo dei nostri vini direttamente nelle vigne', ha concluso Bruni, 'ma anche dal persistere della riduzione dei consumi domestici che, ancora nel 2007, ha registrato un calo del 4,6% per il consumo rispetto all'anno precedente'.