Nel momento in cui iniziano delle discussioni cruciali per il futuro della Pac, i produttori europei di piante proteiche e le loro cooperative hanno riunito gli esperti scientifici e gli operatori della filiera per fare il punto sul futuro di tali colture nel quadro di un workshop-dibattito. Paul Temple, vicepresidente del gruppo di lavoro «Semi oleosi e colture proteiche» del Copa-Cogeca, ha indicato che «La Ue importa oltre il 70% del suo fabbisogno di proteine vegetali per l’approvvigionamento dei settori dell’alimentazione e delle produzioni animali. La forte dipendenza dalle importazioni provenienti da paesi terzi, abbinata alla grande volatilità delle quotazioni mondiali delle materie prime agricole, rende l’Unione europea estremamente vulnerabile. È urgente assicurare e diversificare l’approvvigionamento. Sviluppare la produzione di piante proteiche costituisce pertanto una vera sfida per l’Europa¹».

Gli esperti scientifici sono categorici nell’affermare che queste colture comportano numerosi vantaggi (sul piano nutrizionale, ambientale ed energetico). Detti elementi rafforzano la necessità di rilanciare la produzione comunitaria.

A conclusione della giornata, Paul Temple ha brevemente indicato le piste da seguire per migliorare la redditività del settore: «Ogni anello della filiera deve nel contempo lavorare sugli sbocchi, segnatamente nell’alimentazione animale, tenendo presente la complementarietà delle colture (cereali, semi oleosi e colture proteiche), migliorare e diversificare l’offerta alimentare, anche nelle filiere bio o ad alto valore aggiunto, proporre valorizzazioni non alimentari. Occorre ovviamente perseguire l’innovazione, questo è cruciale». Egli ha aggiunto: «Per i produttori, si tratta di migliorare la redditività di tali colture a livello dell’azienda: ciò implica a breve termine il mantenimento dei pagamenti accoppiati ai produttori² finché il mercato remuneri i benefici offerti da queste colture, segnatamente quelli ambientali. Ciò risulta tanto più necessario nel contesto attuale dei prezzi mondiali e dell’incertezza riguardo all’offerta».

 

Per ulteriori informazioni, si prega di consultare http://www.copa-cogeca.eu/img/user/file/GOL1859-1i.pdf

(1) Nel 1997, l’UE a 15 produceva circa 5,5 milioni di tonnellate di prodotti proteici (piselli, favette e lupini dolci) su 1,4 milioni di ettari. Per il 2007, i raccolti sono valutati a meno di 3 milioni di tonnellate su una superficie approssimativa di 1 milione di ettari per l’ UE a 27.

(2) Esiste oggi il cosiddetto aiuto alle piante proteiche di un importo pari a 55,57 euro per ettaro entro il limite di una superficie di 1.648.000 ettari. Tale aiuto si applica ai piselli, alle favette e ai lupini dolci.