I produttori di vino europei sono preoccupati dal cosiddetto 'allarme' lanciato recentemente da una Ong europea sulla presenza di sostanze che possono essere nocive alla salute del consumatore nei prodotti vitivinicoli. Ciò è dovuto al fatto che lo studio presentato nei giorni scorsi non è rappresentativo del settore vitivinicolo europeo. Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca (l'unione europea delle cooperative di produttori agricoli), ha detto: 'Ci si può porre la domanda di quanto sia rappresentativo un campione di 40 bottiglie quandoil settore vitivinicolo europeo produce in media 184 milioni di ettolitri l'anno. Le uniche tracce di prodotti fitosanitari trovate nelle bottiglie del campione si sono rivelati prodotti autorizzati. Inoltre, la presenza rimaneva ben al di sotto del livello considerato scientificamente sicuro'.
Il settore vitivinicolo europeo ha sempre difeso le caratteristiche naturali dei suoi prodotti. Il vino europeo è un prodotto agricolo e fa parte della cultura nelle regioni produttrici di vino. E' per questo che la legislazione europea relativa al vino è, e continuerà ad essere dopo la recente riforma della politica vitivinicola, la più severa al mondo. E' nell'interesse del settore vitivinicolo europeo prevenire la presenza di sostanze nocive nei suoi prodotti, di rispettare la legislazione europea sui prodotti fitosanitari (limiti legali, ecc.) e di condurre azioni di lobbying per il ritiro di prodotti cancerogeni, mutageni e di qualsiasi altro pesticida nocivo alla salute dalla catena alimentare. Il Segretario generale ha concluso: 'L'allarme lanciato da questa relazione non farà altro che impaurire i consumatori ed è totalmente ingiustificato, inappropriato e irresponsabile'.