La sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee non lascia dubbi: il termine 'Parmesan' non è affatto generico e costituisce una evocazione della denominazione 'Parmigiano-Reggiano'; conseguentemente, il suo uso per formaggi non conformi al disciplinare costituisce una violazione alla nostra Dop. La pubblicazione della sentenza della Corte di Giustizia relativa al caso 'Parmesan' giunge a quasi tre anni di distanza dalla procedura d'infrazione avviata dalla Commissione Ue (21 marzo 2005) nei confronti della Germania: 'Un arco di tempo lungo', sottolinea il ministro Paolo De Castro, 'in cui abbiamo continuato a sostenere la Commissione europea, giungendo infine ad un risultato importante per il Parmigiano-Reggiano, ma non di meno come caso che potrà fare scuola e rafforzare l'azione di tutela di tutti i nostri prodotti tipici (Igp e Dop), spesso oggetto di imitazioni perché considerati un punto di eccellenza sui mercati di tutto il mondo'. Il ministro ha posto in evidenza come la sentenza replichi sostanzialmente il parere espresso dall'avvocato generale della Corte di Giustizia nel giugno del 2007, non sancendo (come invece poteva essere nelle attese, nonostante una normativa comunitaria carente) che le autorità tedesche avrebbero dovuto procedere d'ufficio contro i contraffattori. 'Il nostro auspicio, e in tal senso l'Italia dovrà lavorare', spiega De Castro, 'è che anche questa sentenza rappresenti un'occasione per migliorare la normativa comunitaria su questo punto fondamentale, affermando nella Ue un meccanismo di corresponsabilità e di reciprocità  nella tutela di tutte le Dop da parte dei Paesi membri'.