L’aumento delle temperature sta avendo delle ripercussioni profonde sugli ecosistemi montani e sulle popolazioni che vi abitano. Lo scioglimento dei ghiacciai se nel breve periodo fa aumentare la disponibilità d’acqua, nel lungo periodo ha effetti opposti. Inoltre rende più probabili le inondazioni e causa la migrazione di specie animali, ha avvertito oggi la Fao in occasione della "Giornata internazionale della montagna". “Con la scomparsa dei ghiacciai e lo spostamento verso l’alto del limite delle nevi perenni, la portata dei fiumi potrebbe cambiare e la conseguente mancanza d'acqua potrebbe dare origine a situazioni di conflitto e avere conseguenze sulla produzione di energia elettrica e sulle condizioni di vita di coloro che dipendono dal settore forestale e dall’agricoltura per la propria sopravvivenza”, ha detto Alexander Müller, vice direttore generale della Fao per le Risorse naturali. I servizi che forniscono gli ecosistemi montani spesso vanno al di là della loro area geografica e comprendono il bilancio idrologico, la regolazione del clima ed il mantenimento di differenti specie di piante ed animali. La causa principale del cambiamento climatico è l'aumento delle emissioni di gas ad effetto serra. Le emissioni causate dall’uomo sono cresciute in modo notevole negli ultimi 30 anni, registrando un aumento del 70% tra il 1970 ed il 2004, secondo le stime del Quarto rapporto di valutazione sul cambiamento climatico. Il riscaldamento globale ha pesanti ricadute sull’agricoltura, sulle foreste e sulla pesca e sulle zone montane che sono particolarmente sensibili.